La gentilezza è un costrutto multidimensionale, genericamente definibile come la qualità di essere amichevole, generoso/a, prosociale e capace di comprensione di sé e degli altri. Nonostante diverse ricerche psicosociali abbiano viepiù mostrato il ruolo positivo di tale qualità nel sostenere il benessere individuale e relazionale, sono ben pochi i contributi che ad oggi si sono interrogati sui potenziali predittori della gentilezza. Il presente studio si focalizza sul periodo adolescenziale, che, come noto, pone sfide particolarmente rilevanti sul piano della relazione con l’altro. Esso si propone di verificare se i valori personali, definiti e misurati in accordo con la Teoria dei valori di base di Schwartz, contribuiscano a predire la gentilezza, analizzata in accordo con la Teoria di Kohlberg. Seguendo le fasi dello sviluppo morale, caratterizzato da una progressiva acquisizione della prospettiva delle altre persone, sono state distinte quattro dimensioni della gentilezza: “egocentrica”, “socio/normativa”, “motivata esternamente” e “autentica”. I partecipanti allo studio sono 215 adolescenti di nazionalità italiana (77% ragazze), con un’età compresa tra 12 e 18 anni, età media=16.77, DS=0.72, a cui è stato chiesto di compilare un questionario self-report composto da Portrait Values Questionnaire (PVQ-21; Schwartz, 2003; validazione italiana di Capanna et al., 2005) e Kindness scale (Comunian, 1998). I risultati hanno mostrato diverse relazioni significative tra i valori considerati e la gentilezza. In particolare, all’aumentare dell’importanza assegnata ai valori di autopromozione e conservazione cresce la gentilezza egocentrica, la socio-normativa e quella motivata esternamente. L’ultima forma di gentilezza, ossia quella definita autentica in quanto mezzo di generativo contatto con l’altro, è legata invece positivamente ai valori di autotrascendenza. Le implicazioni operative dei risultati nel lavoro di formazione con gli adolescenti, i limiti dello studio e i suoi possibili sviluppi futuri saranno discussi.
(2024). Quali valori promuovono la gentilezza in adolescenza? Uno studio multidimensionale . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/272792
Quali valori promuovono la gentilezza in adolescenza? Uno studio multidimensionale
Barni, Daniela
2024-01-01
Abstract
La gentilezza è un costrutto multidimensionale, genericamente definibile come la qualità di essere amichevole, generoso/a, prosociale e capace di comprensione di sé e degli altri. Nonostante diverse ricerche psicosociali abbiano viepiù mostrato il ruolo positivo di tale qualità nel sostenere il benessere individuale e relazionale, sono ben pochi i contributi che ad oggi si sono interrogati sui potenziali predittori della gentilezza. Il presente studio si focalizza sul periodo adolescenziale, che, come noto, pone sfide particolarmente rilevanti sul piano della relazione con l’altro. Esso si propone di verificare se i valori personali, definiti e misurati in accordo con la Teoria dei valori di base di Schwartz, contribuiscano a predire la gentilezza, analizzata in accordo con la Teoria di Kohlberg. Seguendo le fasi dello sviluppo morale, caratterizzato da una progressiva acquisizione della prospettiva delle altre persone, sono state distinte quattro dimensioni della gentilezza: “egocentrica”, “socio/normativa”, “motivata esternamente” e “autentica”. I partecipanti allo studio sono 215 adolescenti di nazionalità italiana (77% ragazze), con un’età compresa tra 12 e 18 anni, età media=16.77, DS=0.72, a cui è stato chiesto di compilare un questionario self-report composto da Portrait Values Questionnaire (PVQ-21; Schwartz, 2003; validazione italiana di Capanna et al., 2005) e Kindness scale (Comunian, 1998). I risultati hanno mostrato diverse relazioni significative tra i valori considerati e la gentilezza. In particolare, all’aumentare dell’importanza assegnata ai valori di autopromozione e conservazione cresce la gentilezza egocentrica, la socio-normativa e quella motivata esternamente. L’ultima forma di gentilezza, ossia quella definita autentica in quanto mezzo di generativo contatto con l’altro, è legata invece positivamente ai valori di autotrascendenza. Le implicazioni operative dei risultati nel lavoro di formazione con gli adolescenti, i limiti dello studio e i suoi possibili sviluppi futuri saranno discussi.File | Dimensione del file | Formato | |
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