Pubblicato nel 1907 (Ai mani gloriosi di Giosué Carducci, Varazze, Botta) e riedito nel 1911 il “Giosuè Carducci” da tempo attendeva un’edizione critica e commentata. L’opera, unica della produzione luciniana a non essere proposta in edizione moderna, ha un carattere di forte originalità: presenta Enotrio Romano come «dominatore ed eccitatore della coscienza nazionale, araldo ghibellino e laico contro qualunque grande, contro qualsiasi imposizione, contro tutte le limitazioni», parole forti da affiancare al giudizio già espresso nell’Ora topica di Carlo Dossi: Carducci sarebbe l’«anello necessario che ricongiunge la letteratura di Alessandro Manzoni con quella che verrà» e, dunque, padre putativo del futurismo. La presente edizione, oltre a presentare l’articolata esperienza critica dell’autore nel più quadro del più ampio dibattito italiano ed europeo di inizio Novecento (si veda l’introduzione) è corredata: da un complesso apparato di note esplicative, a testimoniare la ricchezza del discorso critico luciniano, poggiante su una cultura originale ma polidirezionale e trasversale (dalla formazione classica, alle novità più recenti della letteratura europea, all’occultismo e a una personalissima visione del contesto politico dell’Italia unita); da un corredo filologico finale (storia del testo, descrizione degli esemplari, varianti, nota al testo) reso necessario dallo stato precario delle prime due edizioni curate dall’autore e dallo statuto stesso della scrittura luciniana, oscillante tra il rigore della tradizione e una disinvolta (se non provocatoriamente sperimentale) rielaborazione della lingua letteraria italiana.
(2011). Giosuè Carducci. Il testo, l'edizione [critical edition - edizione critica]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/27523
Giosuè Carducci. Il testo, l'edizione
SIRTORI, Marco
2011-01-01
Abstract
Pubblicato nel 1907 (Ai mani gloriosi di Giosué Carducci, Varazze, Botta) e riedito nel 1911 il “Giosuè Carducci” da tempo attendeva un’edizione critica e commentata. L’opera, unica della produzione luciniana a non essere proposta in edizione moderna, ha un carattere di forte originalità: presenta Enotrio Romano come «dominatore ed eccitatore della coscienza nazionale, araldo ghibellino e laico contro qualunque grande, contro qualsiasi imposizione, contro tutte le limitazioni», parole forti da affiancare al giudizio già espresso nell’Ora topica di Carlo Dossi: Carducci sarebbe l’«anello necessario che ricongiunge la letteratura di Alessandro Manzoni con quella che verrà» e, dunque, padre putativo del futurismo. La presente edizione, oltre a presentare l’articolata esperienza critica dell’autore nel più quadro del più ampio dibattito italiano ed europeo di inizio Novecento (si veda l’introduzione) è corredata: da un complesso apparato di note esplicative, a testimoniare la ricchezza del discorso critico luciniano, poggiante su una cultura originale ma polidirezionale e trasversale (dalla formazione classica, alle novità più recenti della letteratura europea, all’occultismo e a una personalissima visione del contesto politico dell’Italia unita); da un corredo filologico finale (storia del testo, descrizione degli esemplari, varianti, nota al testo) reso necessario dallo stato precario delle prime due edizioni curate dall’autore e dallo statuto stesso della scrittura luciniana, oscillante tra il rigore della tradizione e una disinvolta (se non provocatoriamente sperimentale) rielaborazione della lingua letteraria italiana.File | Dimensione del file | Formato | |
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