Il “maschile” è un assunto, una categoria, un simbolo. Esistono solo e soltanto uomini singoli e giammai nessuno è incarnazione del “maschile” tout court. Noi uomini ci riconosciamo solo molto in parte nella rappresentazione sociale predominante del maschile, soprattutto di quell’immagine monodimensionale che viene erogata da istituzioni come la burocrazia, l’esercito, l’economia, la politica, lo sport, ecc. Mai coincidiamo con la visione stereotipata del maschile. La maschilità, dunque, è solo un’ottica, un filtro, un diaframma che serve a dare “profondità di campo” alla conoscenza. Questo libro invita a partire dalla condizione disarmata del nudo corpo maschile, smettendo così nell’armadio della storia le coperture elaborate dalle istituzioni sociali. Non dal solo maschile dipende ormai l’iscrizione sociale delle prossime generazioni. Uomini e donne insieme costituiscono una partnership per la socializzazione dell’umanità futura. Dal recente “rimescolamento” del maschile, di cui si deve ringraziare il femminismo e le suggestioni provenienti dalle identità sessuali alternative, potrebbe svilupparsi un uomo “diverso”. La “verticalità” nuova del maschile dovrà e potrà includere una componente maggiormente ricettiva, come fosse un’antenna aperta all’esplorazione del mondo. Il braccio che s’alza impugnando un osso che poi viene scagliato in cielo, che in 2001 Odissea nello spazio si trasforma in astronave che viaggia nel sistema solare, potrebbe allargarsi ad altri organi del corpo: all’orecchio, aperto sul mondo dell’interiorità invisibile; all’epidermide, che capta segnali lungo tutta la propria estensione; al gusto, che più di ogni altro senso è capace di fare da guida alla cultura del piacere. Anche a questo compito politico-culturale mira questo libro.

La psicologia maschile spiegata alle donne

ZATTI, Alberto
2012-01-01

Abstract

Il “maschile” è un assunto, una categoria, un simbolo. Esistono solo e soltanto uomini singoli e giammai nessuno è incarnazione del “maschile” tout court. Noi uomini ci riconosciamo solo molto in parte nella rappresentazione sociale predominante del maschile, soprattutto di quell’immagine monodimensionale che viene erogata da istituzioni come la burocrazia, l’esercito, l’economia, la politica, lo sport, ecc. Mai coincidiamo con la visione stereotipata del maschile. La maschilità, dunque, è solo un’ottica, un filtro, un diaframma che serve a dare “profondità di campo” alla conoscenza. Questo libro invita a partire dalla condizione disarmata del nudo corpo maschile, smettendo così nell’armadio della storia le coperture elaborate dalle istituzioni sociali. Non dal solo maschile dipende ormai l’iscrizione sociale delle prossime generazioni. Uomini e donne insieme costituiscono una partnership per la socializzazione dell’umanità futura. Dal recente “rimescolamento” del maschile, di cui si deve ringraziare il femminismo e le suggestioni provenienti dalle identità sessuali alternative, potrebbe svilupparsi un uomo “diverso”. La “verticalità” nuova del maschile dovrà e potrà includere una componente maggiormente ricettiva, come fosse un’antenna aperta all’esplorazione del mondo. Il braccio che s’alza impugnando un osso che poi viene scagliato in cielo, che in 2001 Odissea nello spazio si trasforma in astronave che viaggia nel sistema solare, potrebbe allargarsi ad altri organi del corpo: all’orecchio, aperto sul mondo dell’interiorità invisibile; all’epidermide, che capta segnali lungo tutta la propria estensione; al gusto, che più di ogni altro senso è capace di fare da guida alla cultura del piacere. Anche a questo compito politico-culturale mira questo libro.
book - libro
2012
Zatti, Alberto
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