Il superamento della burocrazia, nonostante quanto annunciato dai diversi processi di riforma che hanno investito il sistema amministrativo italiano dagli anni Novanta in poi, non è stato ancora definitivamente compiuto. Questo perché le novità legislative che nel corso del tempo si sono succedute si sono ispirate ai principi del New Public Management il quale, per molti aspetti, continua a fondarsi sugli stessi presupposti culturali e valoriali della modernità. Il riformismo amministrativo delle ultime due decadi si è limitato unicamente a riorganizzare il lavoro pubblico rimanendo ancorato alla vecchia logica burocratica incentrata attorno ai paradigmi dell'efficienza, dell'efficacia e della produttività. In altre parole, della razionalità verso lo scopo. Il superamento della burocrazia, però, è qualcosa di più complesso e richiede un vero e proprio ripensamento del tradizionale approccio con cui è stata da sempre pensata l'Amministrazione. Si tratta di ridefinire innanzitutto il senso della sua azione all'interno di una convivenza democratica e contemporaneamente scoprire un significato del lavoro pubblico che vada oltre l'archetipo della macchina amministrativa. Lungo questo itinerario di ripensamento si fa strada un orizzonte nuovo: quello del lavoro pubblico inteso come servizio da parte di alcuni cittadini alla cittadinanza tutta intera. Come servizio alla comunità democratica. Un simile approccio rovescia i canoni della burocrazia classica ponendo al centro dell'Amministrazione la persona che lavora e la sua professionalità che a loro volta aprono a nuove esigenze di tipo organizzativo e gestionale. La fine di una organizzazione meccanicistica, infatti, ha delle ripercussioni sulla vita amministrativa quotidiana. Il rigido inquadramento gerarchico del personale non appare più adatto a permettere una piena espressione del lavoratore pubblico e al suo posto si fa largo l'idea di un management per competenze. Analogamente la vecchia logica del reclutamento sembra potersi superare con un inserimento lavorativo basato sull'idea dell'apprendistato che rovescia i presupposti culturali delle logiche spersonalizzanti del concorso pubblico.
(2013). Superare la burocrazia. Lavoro pubblico, persona, professionalità [doctoral thesis - tesi di dottorato]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/28641
Superare la burocrazia. Lavoro pubblico, persona, professionalità
BURATTI, Umberto
2013-03-05
Abstract
Il superamento della burocrazia, nonostante quanto annunciato dai diversi processi di riforma che hanno investito il sistema amministrativo italiano dagli anni Novanta in poi, non è stato ancora definitivamente compiuto. Questo perché le novità legislative che nel corso del tempo si sono succedute si sono ispirate ai principi del New Public Management il quale, per molti aspetti, continua a fondarsi sugli stessi presupposti culturali e valoriali della modernità. Il riformismo amministrativo delle ultime due decadi si è limitato unicamente a riorganizzare il lavoro pubblico rimanendo ancorato alla vecchia logica burocratica incentrata attorno ai paradigmi dell'efficienza, dell'efficacia e della produttività. In altre parole, della razionalità verso lo scopo. Il superamento della burocrazia, però, è qualcosa di più complesso e richiede un vero e proprio ripensamento del tradizionale approccio con cui è stata da sempre pensata l'Amministrazione. Si tratta di ridefinire innanzitutto il senso della sua azione all'interno di una convivenza democratica e contemporaneamente scoprire un significato del lavoro pubblico che vada oltre l'archetipo della macchina amministrativa. Lungo questo itinerario di ripensamento si fa strada un orizzonte nuovo: quello del lavoro pubblico inteso come servizio da parte di alcuni cittadini alla cittadinanza tutta intera. Come servizio alla comunità democratica. Un simile approccio rovescia i canoni della burocrazia classica ponendo al centro dell'Amministrazione la persona che lavora e la sua professionalità che a loro volta aprono a nuove esigenze di tipo organizzativo e gestionale. La fine di una organizzazione meccanicistica, infatti, ha delle ripercussioni sulla vita amministrativa quotidiana. Il rigido inquadramento gerarchico del personale non appare più adatto a permettere una piena espressione del lavoratore pubblico e al suo posto si fa largo l'idea di un management per competenze. Analogamente la vecchia logica del reclutamento sembra potersi superare con un inserimento lavorativo basato sull'idea dell'apprendistato che rovescia i presupposti culturali delle logiche spersonalizzanti del concorso pubblico.File | Dimensione del file | Formato | |
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