Con questo numero, Ácoma compie trent’anni di vita. Non sono pochi, soprattutto per una rivista che si è posta sin dalla nascita l’obiettivo di coniugare il rigore scientifico con la passione militante. Non sta a noi dire in che misura tale ambizioso programma sia stato realizzato, e non è questa la sede per tracciare bilanci. Le guerre sul fronte europeo e quello medio-orientale; un’instabilità internazionale che dura ormai da lungo tempo e che le enormi diseguaglianze sociali, unite alla crisi climatica, non fanno che acuire; la crisi profonda del progetto di unità europea con la concomitante crescita di partiti di estrema destra, razzisti e xenofobi; la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti: questi, solo per citare alcuni dei più visibili, sono pessimi segnali, che preoccupano tanto sul piano politico quanto su quello storico, sociale e culturale. Non sorprenderà, dunque, che nella sezione monografica di questo numero della rivista abbiamo sentito il dovere d’interrogarci sul cosiddetto conflitto israelo-palestinese, non solo in considerazione del fatto che quest’ultimo è in misura assai significativa condizionato dalle scelte di politica estera degli Stati Uniti, ma anche alla luce del posto importante che le vicende medio-orientali occupano da molto tempo nella cultura americana.
(2024). Stati Uniti/Palestina/Israele [journal editorship - curatela di rivista]. In ACOMA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/296665
Stati Uniti/Palestina/Israele
Rosso, Stefano
2024-01-01
Abstract
Con questo numero, Ácoma compie trent’anni di vita. Non sono pochi, soprattutto per una rivista che si è posta sin dalla nascita l’obiettivo di coniugare il rigore scientifico con la passione militante. Non sta a noi dire in che misura tale ambizioso programma sia stato realizzato, e non è questa la sede per tracciare bilanci. Le guerre sul fronte europeo e quello medio-orientale; un’instabilità internazionale che dura ormai da lungo tempo e che le enormi diseguaglianze sociali, unite alla crisi climatica, non fanno che acuire; la crisi profonda del progetto di unità europea con la concomitante crescita di partiti di estrema destra, razzisti e xenofobi; la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti: questi, solo per citare alcuni dei più visibili, sono pessimi segnali, che preoccupano tanto sul piano politico quanto su quello storico, sociale e culturale. Non sorprenderà, dunque, che nella sezione monografica di questo numero della rivista abbiamo sentito il dovere d’interrogarci sul cosiddetto conflitto israelo-palestinese, non solo in considerazione del fatto che quest’ultimo è in misura assai significativa condizionato dalle scelte di politica estera degli Stati Uniti, ma anche alla luce del posto importante che le vicende medio-orientali occupano da molto tempo nella cultura americana.File | Dimensione del file | Formato | |
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