Alberico da Rosciate (fine del XIII secolo-1360) fu celebre giurista, attivo nella vita pubblica e diplomatica lombarda della prima metà del Trecento. Oltre a diversi apparati d’esegesi a testi di diritto, egli attese alla composizione di un corpus di statuti, di due trattati sull’ortografia e dell’ancora oggi importantissimo Dictionarium iuris, in cui è raccolta una summa lemmatizzata dello scibile giuridico dell’epoca. Fu inoltre autore, poco prima della metà del sec. XIV e certamente entro il settembre del 1360, di un commento all’intera Commedia, che gli diede fama anche al di fuori degli studi di diritto. L’esteso lavoro sul poema dantesco dovette riscuotere buona fortuna in età moderna: se ne trova infatti traccia nel Catalogus scriptorum ecclesiasticorum e ne possedette copia l’umanista Gian Vincenzo Pinelli, celebre per la sua importante biblioteca. L’interesse per il rosciatese rinacque poi tra Settecento e Ottocento, non senza vivaci discussioni, grazie in particolare agli studi di Francesco Quadrio, Luigi Portirelli, Luigi Rocca e Antonio Fiammazzo, quest’ultimo responsabile di una importante indagine sulla genesi del commento. La spiegazione a Dante, nel progetto originario, è una libera traduzione del commento in volgare di Iacomo della Lana. Alberico, tuttavia, non fu semplice traduttore: è infatti possibile individuare due redazioni del suo lavoro. In una prima fase egli si limitò a volgere in latino le parole del Lana, sovente riassumendone la spiegazione: già in questa prima versione egli adoperò anche il commento latino di Graziolo Bambaglioli all’Inferno e, in alcuni tratti, il così detto Anonimo Lombardo (per il Purgatorio), oltre a un tesoro di riprese giuridiche che per la sua professione l’autore aveva familiari. In un secondo momento decise di ritornare sul proprio lavoro, per migliorarlo dal punto di vista lessicale e sintattico, e arricchirlo di nuovi particolari e fonti, che poteva ricavare dalle sue personali letture. Il Comentum non è finora approdato alle stampe, pur costituendo una fondamentale tessera della fortuna di Dante nel Trecento nonché una testimonianza autorevole del ‘dantismo giuridico’ del secolo XIV. La presente edizione, appositamente allestita per la «Edizione Nazionale dei Commenti Danteschi», offre al pubblico, per la prima volta a stampa, il testo critico del Comentum di Alberico da Rosciate, a partire dalla seconda cantica (certamente rilevante dal punto di vista esegetico, soprattutto nell’interpretazione storico-giuridica del purgatorio), corredato di un sintetico apparato di note volto a tracciare la rete di fonti non sempre usuali per un commento al poema dantesco, ma sicuramente indispensabili in vista di una capillare comprensione del testo. L’Inferno è in allestimento per le cure di Marco Petoletti, il Purgatorio (qui stampato) e il Paradiso sono a cura di Thomas Persico.
(2025). Alberico da Rosciate, Comentum. Tomo II. Purgatorium . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/302325
Alberico da Rosciate, Comentum. Tomo II. Purgatorium
Persico, Thomas
2025-01-01
Abstract
Alberico da Rosciate (fine del XIII secolo-1360) fu celebre giurista, attivo nella vita pubblica e diplomatica lombarda della prima metà del Trecento. Oltre a diversi apparati d’esegesi a testi di diritto, egli attese alla composizione di un corpus di statuti, di due trattati sull’ortografia e dell’ancora oggi importantissimo Dictionarium iuris, in cui è raccolta una summa lemmatizzata dello scibile giuridico dell’epoca. Fu inoltre autore, poco prima della metà del sec. XIV e certamente entro il settembre del 1360, di un commento all’intera Commedia, che gli diede fama anche al di fuori degli studi di diritto. L’esteso lavoro sul poema dantesco dovette riscuotere buona fortuna in età moderna: se ne trova infatti traccia nel Catalogus scriptorum ecclesiasticorum e ne possedette copia l’umanista Gian Vincenzo Pinelli, celebre per la sua importante biblioteca. L’interesse per il rosciatese rinacque poi tra Settecento e Ottocento, non senza vivaci discussioni, grazie in particolare agli studi di Francesco Quadrio, Luigi Portirelli, Luigi Rocca e Antonio Fiammazzo, quest’ultimo responsabile di una importante indagine sulla genesi del commento. La spiegazione a Dante, nel progetto originario, è una libera traduzione del commento in volgare di Iacomo della Lana. Alberico, tuttavia, non fu semplice traduttore: è infatti possibile individuare due redazioni del suo lavoro. In una prima fase egli si limitò a volgere in latino le parole del Lana, sovente riassumendone la spiegazione: già in questa prima versione egli adoperò anche il commento latino di Graziolo Bambaglioli all’Inferno e, in alcuni tratti, il così detto Anonimo Lombardo (per il Purgatorio), oltre a un tesoro di riprese giuridiche che per la sua professione l’autore aveva familiari. In un secondo momento decise di ritornare sul proprio lavoro, per migliorarlo dal punto di vista lessicale e sintattico, e arricchirlo di nuovi particolari e fonti, che poteva ricavare dalle sue personali letture. Il Comentum non è finora approdato alle stampe, pur costituendo una fondamentale tessera della fortuna di Dante nel Trecento nonché una testimonianza autorevole del ‘dantismo giuridico’ del secolo XIV. La presente edizione, appositamente allestita per la «Edizione Nazionale dei Commenti Danteschi», offre al pubblico, per la prima volta a stampa, il testo critico del Comentum di Alberico da Rosciate, a partire dalla seconda cantica (certamente rilevante dal punto di vista esegetico, soprattutto nell’interpretazione storico-giuridica del purgatorio), corredato di un sintetico apparato di note volto a tracciare la rete di fonti non sempre usuali per un commento al poema dantesco, ma sicuramente indispensabili in vista di una capillare comprensione del testo. L’Inferno è in allestimento per le cure di Marco Petoletti, il Purgatorio (qui stampato) e il Paradiso sono a cura di Thomas Persico.| File | Dimensione del file | Formato | |
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