La mostra Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati si configura come l’accoglienza tributata dai padroni di casa agli ospiti illustri giunti da fuori e da lontano; come la risposta della città ai capolavori convenuti a Vicenza dai musei d’Europa e d’oltreoceano attraverso la voce dei Musei civici, che della città e del suo patrimonio d’arte conservano le tracce e la memoria e raccontano la storia. In analogia con il grande evento della Basilica, che inaugura il monumento dopo lunghi anni di lavori, la mostra di palazzo Chiericati coincide con la riapertura della sede che la ospita, il più singolare e forse il più bello dei palazzi di Palladio, costruito alla metà del cinquecento per la nobile famiglia dei Chiericati e divenuto Museo civico nel 1855, che riapre nell’occasione dopo un complesso restauro e alcuni mesi di forzata chiusura, proponendo ai visitatori – primi fra questi gli stessi vicentini – gli spazi affascinanti e mai prima d’ora conosciuti dei seminterrati, che la mostra battezza e collauda come contenitori di nuove attività museali. Incentrata esclusivamente sul ritratto, la rassegna del Museo trae dal suo stesso tema il sottile fascino e il senso di complicità emotiva che da sempre suscita la raffigurazione di personaggi del passato, frammenti di vita che affiorano dal fiume della storia, esaltati in questo caso dal senso di appartenenza e d’identità che deriva dal loro diretto coinvolgimento nelle vicende sociali, politiche, culturali della città. Le opere esposte – in totale 126 pezzi tra dipinti, sculture e grafica – appartengono tutte, senza eccezioni, alle raccolte della Pinacoteca, cui sono pervenute nella quasi totalità dei casi per lasciti e donazioni. In linea con la vocazione del Museo, l’iniziativa si qualifica quindi come un’operazione di valorizzazione del patrimonio tramandato, attraverso interventi di manutenzione e esposizione di materiali spesso esclusi dai percorsi espositivi stabili e conservati nei depositi.
Cinque secoli di volti: una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati
VILLA, Giovanni Carlo Federico
2012-01-01
Abstract
La mostra Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati si configura come l’accoglienza tributata dai padroni di casa agli ospiti illustri giunti da fuori e da lontano; come la risposta della città ai capolavori convenuti a Vicenza dai musei d’Europa e d’oltreoceano attraverso la voce dei Musei civici, che della città e del suo patrimonio d’arte conservano le tracce e la memoria e raccontano la storia. In analogia con il grande evento della Basilica, che inaugura il monumento dopo lunghi anni di lavori, la mostra di palazzo Chiericati coincide con la riapertura della sede che la ospita, il più singolare e forse il più bello dei palazzi di Palladio, costruito alla metà del cinquecento per la nobile famiglia dei Chiericati e divenuto Museo civico nel 1855, che riapre nell’occasione dopo un complesso restauro e alcuni mesi di forzata chiusura, proponendo ai visitatori – primi fra questi gli stessi vicentini – gli spazi affascinanti e mai prima d’ora conosciuti dei seminterrati, che la mostra battezza e collauda come contenitori di nuove attività museali. Incentrata esclusivamente sul ritratto, la rassegna del Museo trae dal suo stesso tema il sottile fascino e il senso di complicità emotiva che da sempre suscita la raffigurazione di personaggi del passato, frammenti di vita che affiorano dal fiume della storia, esaltati in questo caso dal senso di appartenenza e d’identità che deriva dal loro diretto coinvolgimento nelle vicende sociali, politiche, culturali della città. Le opere esposte – in totale 126 pezzi tra dipinti, sculture e grafica – appartengono tutte, senza eccezioni, alle raccolte della Pinacoteca, cui sono pervenute nella quasi totalità dei casi per lasciti e donazioni. In linea con la vocazione del Museo, l’iniziativa si qualifica quindi come un’operazione di valorizzazione del patrimonio tramandato, attraverso interventi di manutenzione e esposizione di materiali spesso esclusi dai percorsi espositivi stabili e conservati nei depositi.Pubblicazioni consigliate
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