Nel 1623 Giovan Battista Marino pubblica a Parigi l’Adone. Incentrato sugli amore di Venere e Adone, il poema segna una frattura rispetto alla norma che si era sedimentata nel corso del ‘500 e che aveva trovato il suo culmine con l’esperienza tassiana. Tommaso Stigliani, già critico verso Marino a causa di una rivalità poetica più che ventennale, compone quindi l’Occhiale con l’obiettivo di screditare l’Adone, mostrarne gli errori poetici e metterne in discussione lo status di capolavoro che già i contemporanei gli avevano attribuito. Nonostante l’Occhiale incarni una visione chiusa e dogmatica della poetica, ancora pienamente cinquecentesca e non aperta al nuovo gusto del secolo, a Stigliani va riconosciuto un ruolo fondamentale nelle prime fasi di ricezione ed esegesi del poema mariniano. Il metodo adottato per la costruzione del commento al testo, basato su un costante riscontro sulle carte e sui testi, ha permesso finalmente di chiarire la genesi e le fonti dell’Occhiale, restituendo pienamente l’opera al suo contesto, anche attraverso il dialogo con la folta schiera di risposte scritte in difesa dell’Adone. L’edizione consente ora di inaugurare nuovi percorsi di studio e di approfondimento di cui possono giovarsi anche le ricerche su Marino e in particolare sull’Adone: gli snodi critici messi in luce dal commento, soprattutto per i passaggi che da sempre sono considerati i più problematici del poema, possono ora essere letti alla luce di nuovi dati in grado di arricchire e consolidare l’ermeneutica del poema.
(2025). Tommaso Stigliani. Dello Occhiale opera difensiva . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/311088
Tommaso Stigliani. Dello Occhiale opera difensiva
Chiesa, Federica
2025-01-01
Abstract
Nel 1623 Giovan Battista Marino pubblica a Parigi l’Adone. Incentrato sugli amore di Venere e Adone, il poema segna una frattura rispetto alla norma che si era sedimentata nel corso del ‘500 e che aveva trovato il suo culmine con l’esperienza tassiana. Tommaso Stigliani, già critico verso Marino a causa di una rivalità poetica più che ventennale, compone quindi l’Occhiale con l’obiettivo di screditare l’Adone, mostrarne gli errori poetici e metterne in discussione lo status di capolavoro che già i contemporanei gli avevano attribuito. Nonostante l’Occhiale incarni una visione chiusa e dogmatica della poetica, ancora pienamente cinquecentesca e non aperta al nuovo gusto del secolo, a Stigliani va riconosciuto un ruolo fondamentale nelle prime fasi di ricezione ed esegesi del poema mariniano. Il metodo adottato per la costruzione del commento al testo, basato su un costante riscontro sulle carte e sui testi, ha permesso finalmente di chiarire la genesi e le fonti dell’Occhiale, restituendo pienamente l’opera al suo contesto, anche attraverso il dialogo con la folta schiera di risposte scritte in difesa dell’Adone. L’edizione consente ora di inaugurare nuovi percorsi di studio e di approfondimento di cui possono giovarsi anche le ricerche su Marino e in particolare sull’Adone: gli snodi critici messi in luce dal commento, soprattutto per i passaggi che da sempre sono considerati i più problematici del poema, possono ora essere letti alla luce di nuovi dati in grado di arricchire e consolidare l’ermeneutica del poema.| File | Dimensione del file | Formato | |
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