Il libro rappresenta il secondo studio organico sull’argomento redatto dall'autore (distinto ed autonomo rispetto al precedente del 1997) e la prima monografia sul tema, in lingua italiana, degli anni Duemila. In tale periodo, mentre si è manifestato un notevole interesse della dottrina giuspubblicistica italiana per il processo di "devolution of powers" a favore di Scozia, Galles ed Irlanda del Nord, assai limitati sono stati i contributi riguardo al sistema di amministrazione locale britannico, che, nel frattempo, ha conosciuto interessanti ed incisivi cambiamenti. L’analisi del sistema di governo locale britannico risulta, invece, importante per riuscire a comprenderne le reali caratteristiche, al di là del riflesso offerto dal concetto di "self-government", che grande fascino ha esercitato sul continente europeo ma che è stato inteso in modo spesso difforme dalla realtà cui intendeva riferirsi. L’analisi si rivela utile anche per una migliore comprensione del nostro sistema di amministrazione locale (e, più in generale, dell’intera amministrazione pubblica italiana), le cui vicende storiche dimostrano chiaramente quanto importanti siano stati gli esempi stranieri per la formazione dell’assetto vigente. Inoltre – in un periodo storico e in uno scenario politico-sociale in cui, non solo in Italia, vi è una forte spinta in favore della concessione di una maggiore autonomia alle regioni ed agli enti locali, ma si registrano anche diffusi fenomeni di neo-centralismo, indotti dalla necessità di fronteggiare la crisi economica – lo studio dell’esperienza britannica, caratterizzata negli ultimi trent’anni da innovazioni profonde e spesso pioneristiche, appare significativa per verificare (traendone spunti e riflessioni utili anche per il sistema italiano) se e come siano stati raggiunti nuovi equilibri nella non facile opera di composizione dei due ruoli principali che le amministrazioni locali sono state chiamate a svolgere, fino ad ora, negli Stati democratico-sociali: la rappresentanza delle rispettive comunità, con le loro peculiarità, e la fornitura di molti servizi pubblici ad un livello di ragionevole uniformità con le altre zone del Paese.
Gli enti locali tra autonomia e integrazione con lo Stato. Il modello del local government britannico
TROILO, Silvio
2013-01-01
Abstract
Il libro rappresenta il secondo studio organico sull’argomento redatto dall'autore (distinto ed autonomo rispetto al precedente del 1997) e la prima monografia sul tema, in lingua italiana, degli anni Duemila. In tale periodo, mentre si è manifestato un notevole interesse della dottrina giuspubblicistica italiana per il processo di "devolution of powers" a favore di Scozia, Galles ed Irlanda del Nord, assai limitati sono stati i contributi riguardo al sistema di amministrazione locale britannico, che, nel frattempo, ha conosciuto interessanti ed incisivi cambiamenti. L’analisi del sistema di governo locale britannico risulta, invece, importante per riuscire a comprenderne le reali caratteristiche, al di là del riflesso offerto dal concetto di "self-government", che grande fascino ha esercitato sul continente europeo ma che è stato inteso in modo spesso difforme dalla realtà cui intendeva riferirsi. L’analisi si rivela utile anche per una migliore comprensione del nostro sistema di amministrazione locale (e, più in generale, dell’intera amministrazione pubblica italiana), le cui vicende storiche dimostrano chiaramente quanto importanti siano stati gli esempi stranieri per la formazione dell’assetto vigente. Inoltre – in un periodo storico e in uno scenario politico-sociale in cui, non solo in Italia, vi è una forte spinta in favore della concessione di una maggiore autonomia alle regioni ed agli enti locali, ma si registrano anche diffusi fenomeni di neo-centralismo, indotti dalla necessità di fronteggiare la crisi economica – lo studio dell’esperienza britannica, caratterizzata negli ultimi trent’anni da innovazioni profonde e spesso pioneristiche, appare significativa per verificare (traendone spunti e riflessioni utili anche per il sistema italiano) se e come siano stati raggiunti nuovi equilibri nella non facile opera di composizione dei due ruoli principali che le amministrazioni locali sono state chiamate a svolgere, fino ad ora, negli Stati democratico-sociali: la rappresentanza delle rispettive comunità, con le loro peculiarità, e la fornitura di molti servizi pubblici ad un livello di ragionevole uniformità con le altre zone del Paese.Pubblicazioni consigliate
Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo