L’abolizione giuridica della schiavitù ha rappresentato un momento fondamentale nel processo di civilizzazione che ha portato gli Stati del mondo occidentale a considerarla oggi illegale; tuttavia ciò non ha coinciso con la sua definitiva scomparsa. La schiavitù non esiste più quale istituto giuridico, ma ha assunto altre forme, più subdole e perverse, e dunque più difficili da eradicare. La schiavitù moderna, che colpisce in modo particolare alcuni gruppi vulnerabili - segnatamente donne, minori, lavoratori migranti - assume diverse forme: tratta di esseri umani, prevalentemente a scopo di sfruttamento sessuale o di manodopera, schiavitù per debito, schiavitù sessuale, lavoro forzato, schiavitù agraria, servitù della gleba, servitù domestica, accattonaggio. La tratta di esseri umani è spesso legata all'immigrazione illegale e al traffico di migranti, ma fra questi fenomeni vi è una netta distinzione. La tratta viola la libertà e la dignità umane, mentre il traffico di migranti viola l’interesse pubblico all’integrità dei confini e al controllo dei flussi migratori. Si tratta di fenomeni criminosi che in prospettiva possono trascendere il mero piano monosoggettivo e riguardare strutture associative organizzate, e sempre più spesso assumono anche una dimensione transnazionale. L’analisi degli strumenti di contrasto a tali fenomeni criminosi disvela questioni ermeneutiche e sistematiche che è necessario considerare con attento vaglio ricostruttivo. Lo studio si propone di conferire sistematicità e, con approccio critico e costruttivo, di prospettare soluzioni innovative per il contrasto alla tratta di persone ed alle forme di schiavitù e servitù correlate, nonché al traffico di migranti e per una tutela effettiva delle vittime.

Nuove schiavitù e diritto penale

SCEVI, Paola
2014-01-01

Abstract

L’abolizione giuridica della schiavitù ha rappresentato un momento fondamentale nel processo di civilizzazione che ha portato gli Stati del mondo occidentale a considerarla oggi illegale; tuttavia ciò non ha coinciso con la sua definitiva scomparsa. La schiavitù non esiste più quale istituto giuridico, ma ha assunto altre forme, più subdole e perverse, e dunque più difficili da eradicare. La schiavitù moderna, che colpisce in modo particolare alcuni gruppi vulnerabili - segnatamente donne, minori, lavoratori migranti - assume diverse forme: tratta di esseri umani, prevalentemente a scopo di sfruttamento sessuale o di manodopera, schiavitù per debito, schiavitù sessuale, lavoro forzato, schiavitù agraria, servitù della gleba, servitù domestica, accattonaggio. La tratta di esseri umani è spesso legata all'immigrazione illegale e al traffico di migranti, ma fra questi fenomeni vi è una netta distinzione. La tratta viola la libertà e la dignità umane, mentre il traffico di migranti viola l’interesse pubblico all’integrità dei confini e al controllo dei flussi migratori. Si tratta di fenomeni criminosi che in prospettiva possono trascendere il mero piano monosoggettivo e riguardare strutture associative organizzate, e sempre più spesso assumono anche una dimensione transnazionale. L’analisi degli strumenti di contrasto a tali fenomeni criminosi disvela questioni ermeneutiche e sistematiche che è necessario considerare con attento vaglio ricostruttivo. Lo studio si propone di conferire sistematicità e, con approccio critico e costruttivo, di prospettare soluzioni innovative per il contrasto alla tratta di persone ed alle forme di schiavitù e servitù correlate, nonché al traffico di migranti e per una tutela effettiva delle vittime.
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2014
Scevi, Paola
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