Dalla preistoria ad oggi, il corpo-mente dell’essere umano si è sviluppato anche grazie agli strumenti che si è costruito. Nel giro di qualche decennio i corpi dei bambini a scuola sembrano cambiati. Le forme dello stare insieme si sono “evolute”, vedi ad esempio i social-network. Siamo in un tempo dove il corpo non è mai stato così liberato ma al contempo così svilito! In questo volume, psicologia e pedagogia si interrogano sul corpo e sull’educazione, attraverso le suggestioni dei relatori intorno alla psicomotricità di fronte ad un futuro di realtà virtuale. Come segnalato dal Preside Prof. Ivo Lizzola, “Per l’Università, ospitare queste attenzioni diventa ospitare ciò che forse può salvarla. Se l’università non riuscirà a ripensare ai suoi saperi accademici a partire dai luoghi del sapere della vita avrà una funzione sempre più povera nel prossimo futuro, sempre più ridotta a saperi solo funzionali e di presunta corrispondenza alle dinamiche di professione del mercato, ma tradirà se stessa e la sua vocazione; l’università è nata per costituire un pensiero che accompagni la vita, riesca ad interpretarla, a sostenerla in ascolto continuo della vita.
(2011). Il corpo ai tempi di Avatar [booklet editorship - curatela di monografia senza ISBN]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/49054
Il corpo ai tempi di Avatar
ZATTI, Alberto
2011-01-01
Abstract
Dalla preistoria ad oggi, il corpo-mente dell’essere umano si è sviluppato anche grazie agli strumenti che si è costruito. Nel giro di qualche decennio i corpi dei bambini a scuola sembrano cambiati. Le forme dello stare insieme si sono “evolute”, vedi ad esempio i social-network. Siamo in un tempo dove il corpo non è mai stato così liberato ma al contempo così svilito! In questo volume, psicologia e pedagogia si interrogano sul corpo e sull’educazione, attraverso le suggestioni dei relatori intorno alla psicomotricità di fronte ad un futuro di realtà virtuale. Come segnalato dal Preside Prof. Ivo Lizzola, “Per l’Università, ospitare queste attenzioni diventa ospitare ciò che forse può salvarla. Se l’università non riuscirà a ripensare ai suoi saperi accademici a partire dai luoghi del sapere della vita avrà una funzione sempre più povera nel prossimo futuro, sempre più ridotta a saperi solo funzionali e di presunta corrispondenza alle dinamiche di professione del mercato, ma tradirà se stessa e la sua vocazione; l’università è nata per costituire un pensiero che accompagni la vita, riesca ad interpretarla, a sostenerla in ascolto continuo della vita.File | Dimensione del file | Formato | |
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