Nelle ricerche empiriche sulla salute, il benessere psicologico e la qualità della vita viene chiesto spesso ai partecipanti di formulare dei giudizi quantitativi sulla percezione soggettiva del proprio livello di felicità, senza però fornire una definizione del termine “felicità” e assumendo implicitamente che tutte le persone attribuiscano a questa parola lo stesso significato (cfr. Averill e More, 1993; Sotgiu et al., 2011). Il presente contributo intende analizzare alcune delle motivazioni per le quali una tale assunzione potrebbe essere ingiustificata. A questo scopo, verranno illustrati i risultati di un recente filone di ricerca che ha indagato come le persone comuni si rappresentano il concetto di felicità e il suo spazio semantico. Considerati nel loro insieme, i lavori condotti in questo ambito evidenziano che le persone si rappresentano la felicità come una categoria concettuale molto ampia all’interno della quale possono trovare posto componenti di significato e temi anche molto diversi fra loro: ad esempio, la salute, il denaro, le relazioni affettive, la realizzazione di sé, il successo, la fede, le emozioni positive e le esperienze edoniche. È stato altresì documentato, però, che l’importanza attribuita a queste componenti cambia in modo significativo in funzione delle caratteristiche del contesto socio-culturale nel quale le persone conducono la propria vita e della loro età. Verranno discussi i punti di forza e i limiti delle indagini presentate, sottolineando le loro implicazioni teoriche ed empiriche e suggerendo nuovi percorsi di ricerca.
(2013). Il concetto di felicità nella psicologia ingenua [abstract]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/49380
Il concetto di felicità nella psicologia ingenua
SOTGIU, Igor
2013-01-01
Abstract
Nelle ricerche empiriche sulla salute, il benessere psicologico e la qualità della vita viene chiesto spesso ai partecipanti di formulare dei giudizi quantitativi sulla percezione soggettiva del proprio livello di felicità, senza però fornire una definizione del termine “felicità” e assumendo implicitamente che tutte le persone attribuiscano a questa parola lo stesso significato (cfr. Averill e More, 1993; Sotgiu et al., 2011). Il presente contributo intende analizzare alcune delle motivazioni per le quali una tale assunzione potrebbe essere ingiustificata. A questo scopo, verranno illustrati i risultati di un recente filone di ricerca che ha indagato come le persone comuni si rappresentano il concetto di felicità e il suo spazio semantico. Considerati nel loro insieme, i lavori condotti in questo ambito evidenziano che le persone si rappresentano la felicità come una categoria concettuale molto ampia all’interno della quale possono trovare posto componenti di significato e temi anche molto diversi fra loro: ad esempio, la salute, il denaro, le relazioni affettive, la realizzazione di sé, il successo, la fede, le emozioni positive e le esperienze edoniche. È stato altresì documentato, però, che l’importanza attribuita a queste componenti cambia in modo significativo in funzione delle caratteristiche del contesto socio-culturale nel quale le persone conducono la propria vita e della loro età. Verranno discussi i punti di forza e i limiti delle indagini presentate, sottolineando le loro implicazioni teoriche ed empiriche e suggerendo nuovi percorsi di ricerca.Pubblicazioni consigliate
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