Le evidenze sul ruolo centrale giocato dalle variabili psicologiche sia nel benessere che nelle patologie organiche sono ormai numerose. Questo ha portato a molti progetti internazionali che integrano la presenza dello psicologo nei contesti delle cure primarie, mentre in Italia tale integrazione incontra ancora diversi ostacoli. Per comprendere meglio la cultura dominante nelle cure primarie in Italia abbiamo rilevato le credenze dei Medici di Medicina Generale (MMG) sul rapporto mente-corpo, sul benessere, sulla sofferenza psichica, sul ruolo dello psicologo e su un eventuale suo coinvolgimento nell’assistenza sanitaria di base. A tal fine abbiamo contattato 325 MMG di Milano, 70 dei quali hanno risposto ad un questionario e 7 ad un’intervista. Dai dati emerge che la maggior parte dei medici equipara lo psicologo al medico, attribuendogli come obiettivo la diagnosi e cura dei sintomi psicologici e come strumenti tecniche preordinate ed esterne, efficaci unicamente sulla parte non organica della mente. Solo il 19% dei medici attribuisce allo psicologo finalità di comprensione e attivazione di risorse attraverso e all’interno della relazione con il paziente. Inoltre, nonostante il 77% dei medici ritenga che spesso o quasi sempre il paziente potrebbe beneficiare di un intervento psicologico, il 60% prescrive spesso o quasi sempre psicofarmaci e solo il 23% invia il paziente spesso o quasi sempre allo psicologo. I risultati evidenziano la necessità di co-costruire insieme ai medici di famiglia un modello olistico di intervento nelle cure primarie fondato sul riconoscimento reciproco delle diverse competenze di medico e psicologo e finalizzato al benessere e alla cura dei pazienti.
(2015). Decostruire vincoli e promuovere possibilità grazie e nella relazione tra medico di famiglia e psicologo. Un’analisi esplorativa di come il medico vede lo psicologo. [abstract]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/53352
Decostruire vincoli e promuovere possibilità grazie e nella relazione tra medico di famiglia e psicologo. Un’analisi esplorativa di come il medico vede lo psicologo.
NEGRI, Atta' Ambrogio Maria;CARELLI, Laura;PALADINO, Anna;ZAMIN, Claudia;
2015-01-01
Abstract
Le evidenze sul ruolo centrale giocato dalle variabili psicologiche sia nel benessere che nelle patologie organiche sono ormai numerose. Questo ha portato a molti progetti internazionali che integrano la presenza dello psicologo nei contesti delle cure primarie, mentre in Italia tale integrazione incontra ancora diversi ostacoli. Per comprendere meglio la cultura dominante nelle cure primarie in Italia abbiamo rilevato le credenze dei Medici di Medicina Generale (MMG) sul rapporto mente-corpo, sul benessere, sulla sofferenza psichica, sul ruolo dello psicologo e su un eventuale suo coinvolgimento nell’assistenza sanitaria di base. A tal fine abbiamo contattato 325 MMG di Milano, 70 dei quali hanno risposto ad un questionario e 7 ad un’intervista. Dai dati emerge che la maggior parte dei medici equipara lo psicologo al medico, attribuendogli come obiettivo la diagnosi e cura dei sintomi psicologici e come strumenti tecniche preordinate ed esterne, efficaci unicamente sulla parte non organica della mente. Solo il 19% dei medici attribuisce allo psicologo finalità di comprensione e attivazione di risorse attraverso e all’interno della relazione con il paziente. Inoltre, nonostante il 77% dei medici ritenga che spesso o quasi sempre il paziente potrebbe beneficiare di un intervento psicologico, il 60% prescrive spesso o quasi sempre psicofarmaci e solo il 23% invia il paziente spesso o quasi sempre allo psicologo. I risultati evidenziano la necessità di co-costruire insieme ai medici di famiglia un modello olistico di intervento nelle cure primarie fondato sul riconoscimento reciproco delle diverse competenze di medico e psicologo e finalizzato al benessere e alla cura dei pazienti.File | Dimensione del file | Formato | |
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