La natura campionaria e cross-sezionale dei dati solleva questioni secondo cui i risultati potrebbero essere distorti da selezione campionaria, da endogenità delle HPWPs e infine da eteroschedasticità. La batteria di test effettuati conferma però la bontà dei risultati ottenuti. L’obiettivo del presente lavoro è di sottoporre a verifica l’ipotesi dell’influenza delle pratiche lavorative ad elevata performance e delle relazioni industriali sulla propensione delle imprese ad innovare i prodotti e i processi. La banca dati utilizzata è costituita da un campione di 166 imprese industriali localizzate nella regione Lombardia. Le stime portate a termine indicano che una governance caratterizzata da HPWPs (High Performance Workplace Practices) di tipo partecipativo ha un effetto significativo e positivo su entrambe le tipologie di innovazione. Tale effetto si amplia – nei confronti dell’innovazione di prodotto ‒ in misura più che proporzionale in presenza di un ruolo altrettanto partecipativo esercitato dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU). I risultati da un lato comprovano la teoria della complementarità di Milgron and Roberts (1995, p. 181), secondo cui “doing (more of) any one of them increases the returns to doing (more of) the others”: nel nostro caso, la combinazione di una governace partecipativa associata ad una RSU partecipativa dà luogo ad una condizione proporzionalmente più che efficiente rispetto ad una semplice governance unilaterale, di tipo assertivo; dall’altro lato confermano il ruolo propulsivo esercitato dal sindacato nei confronti dell’innovazione di prodotto, in quanto questa rappresenterebbe la strada in grado di tutelare meglio – in un contesto competitivo incerto e instabile – le prospettive dei lavoratori.
Pratiche lavorative, relazioni industriali e propensione alle innovazioni
GRITTI, Paola;LEONI, Riccardo
2010-01-01
Abstract
La natura campionaria e cross-sezionale dei dati solleva questioni secondo cui i risultati potrebbero essere distorti da selezione campionaria, da endogenità delle HPWPs e infine da eteroschedasticità. La batteria di test effettuati conferma però la bontà dei risultati ottenuti. L’obiettivo del presente lavoro è di sottoporre a verifica l’ipotesi dell’influenza delle pratiche lavorative ad elevata performance e delle relazioni industriali sulla propensione delle imprese ad innovare i prodotti e i processi. La banca dati utilizzata è costituita da un campione di 166 imprese industriali localizzate nella regione Lombardia. Le stime portate a termine indicano che una governance caratterizzata da HPWPs (High Performance Workplace Practices) di tipo partecipativo ha un effetto significativo e positivo su entrambe le tipologie di innovazione. Tale effetto si amplia – nei confronti dell’innovazione di prodotto ‒ in misura più che proporzionale in presenza di un ruolo altrettanto partecipativo esercitato dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU). I risultati da un lato comprovano la teoria della complementarità di Milgron and Roberts (1995, p. 181), secondo cui “doing (more of) any one of them increases the returns to doing (more of) the others”: nel nostro caso, la combinazione di una governace partecipativa associata ad una RSU partecipativa dà luogo ad una condizione proporzionalmente più che efficiente rispetto ad una semplice governance unilaterale, di tipo assertivo; dall’altro lato confermano il ruolo propulsivo esercitato dal sindacato nei confronti dell’innovazione di prodotto, in quanto questa rappresenterebbe la strada in grado di tutelare meglio – in un contesto competitivo incerto e instabile – le prospettive dei lavoratori.File | Dimensione del file | Formato | |
---|---|---|---|
wpDSE1(2010).pdf
accesso aperto
Versione:
publisher's version - versione editoriale
Licenza:
Licenza default Aisberg
Dimensione del file
357.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
357.39 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo