Con i decreti legislativi n. 150 e n. 151 del 2015 il collocamento della gente di mare, già disciplinato dal d.p.r. n. 231 del 2006 è stato in parte rivisitato. L'attenzione del legislatore per la materia risale già al 1925 e da allora numerosi sono stati gli interventi elaborati per disciplinare la specialità che connota la relazione tra le due anime del lavoro marittimo. La delicatezza delle relazioni tra diritto della navigazione e diritto comune è accentuata dalla necessità di soddisfare le esigenze di sicurezza della navigazione con quelle di protezione dei lavoratori indipendentemente da dove prestano la loro attività lavorativa. Con il recente intervento il legislatore italiano, che nel 2013 ha recepito la Convenzione sul lavoro marittimo dell'OIL, interviene sul d.p.r. n. 231 del 2006 con l'intento di armonizzare tale disciplina con le nuove politiche attive per il lavoro ed i servizi pubblici per l'impiego elaborati nel 2015. Il testo tratteggia il sistema desiderato dal legislatore soffermandosi sulle distinte figure destinate ad esercitare la funzione del collocamento della gente di mare ed evidenziando talune criticità che emergono dal coordinamento dei nuovi testi con l'impianto esistente. Lo studio analizza altresì il sistema di comunicazioni, innovato in alcuni aspetti e completato in altri, nell'ottica di trasparenza voluta dal legislatore. Il testo si conclude con il sistema sanzionatorio che è stato rinforzato per combattere il fenomeno del collocamento irregolare.
(2017). I decreti attuativi del Jobs act intervengono ritoccando il collocamento della gente di mare [journal article - articolo]. In MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA DEL LAVORO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/103614
I decreti attuativi del Jobs act intervengono ritoccando il collocamento della gente di mare
SIGNORINI, Elena
2017-01-01
Abstract
Con i decreti legislativi n. 150 e n. 151 del 2015 il collocamento della gente di mare, già disciplinato dal d.p.r. n. 231 del 2006 è stato in parte rivisitato. L'attenzione del legislatore per la materia risale già al 1925 e da allora numerosi sono stati gli interventi elaborati per disciplinare la specialità che connota la relazione tra le due anime del lavoro marittimo. La delicatezza delle relazioni tra diritto della navigazione e diritto comune è accentuata dalla necessità di soddisfare le esigenze di sicurezza della navigazione con quelle di protezione dei lavoratori indipendentemente da dove prestano la loro attività lavorativa. Con il recente intervento il legislatore italiano, che nel 2013 ha recepito la Convenzione sul lavoro marittimo dell'OIL, interviene sul d.p.r. n. 231 del 2006 con l'intento di armonizzare tale disciplina con le nuove politiche attive per il lavoro ed i servizi pubblici per l'impiego elaborati nel 2015. Il testo tratteggia il sistema desiderato dal legislatore soffermandosi sulle distinte figure destinate ad esercitare la funzione del collocamento della gente di mare ed evidenziando talune criticità che emergono dal coordinamento dei nuovi testi con l'impianto esistente. Lo studio analizza altresì il sistema di comunicazioni, innovato in alcuni aspetti e completato in altri, nell'ottica di trasparenza voluta dal legislatore. Il testo si conclude con il sistema sanzionatorio che è stato rinforzato per combattere il fenomeno del collocamento irregolare.File | Dimensione del file | Formato | |
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