Le reazioni istituzionali alla Brexit, tra comunicazione politica e principi costituzionali

The article deals with the reactions to Brexit vote from different perspectives. First of all, it describes the reaction of newspapers, then the reaction of EU itself and various political leaders, such as Prime Ministers, Chancellors and party leaders. Most of them were worried and virtually everyone said that EU needs to create an ever closing union among the peoples and the countries of Europe. So, the article analyses a question: have those reactions a constitutional basis? In fact, the EU membership of any State is questionable, while reactions suggest that it shouldn't be this way. Finally, the article discusses if this can be studied as a modern case of propaganda.

L'articolo tratta delle reazioni alla Brexit da differenti punti di vista. Innanzitutto, descrive le reazioni dei giornali, poi le reazioni delle istituzioni dell'UE stessa e quelle di vari leader politici come Primi ministri, Cancellieri, capi di partiti. La maggior parte di loro espressero posizioni di preoccupazione o contrarietà alla decisione di uscire dall'UE e quasi tutti aggiunsero che l'UE debba addivenire ad un'unione ancor più stretta tra i popoli e gli Stati d'Europa. Dunque, l'articolo analizza una domanda: tali reazioni hanno una base costituzionale? infatti, è risaputo che sul piano formale l'appartenenza di uno Stato all'UE è istanza revisionabile, mentre le reazioni suggeriscono che non dovrebbe essere così. In conclusione, dunque, l'articolo discute se ciò possa essere configurato come un moderno caso di propaganda.