This article focuses on productive intellectual reactions shared by some members of the Gesellschaft der Freien Männer (1794-1799) in Jena who gathered around Fichte starting 1794 and shaped an association provided with a statute and a protocol. Those members did not completely agree with the philosopher’s proposal to construct positive knowledge based on the metaphysical unity of the “I”. As in Fichtes premise to Wissenschaftslehre the forms of individual consciousness are simply “coordinated” to the pure infinite “I” and the definite world as “non-I” is inevitably curtailed in its participative freedom. Johann Friedrich Herbart, August Ludwig Hülsen, and Johann Erich von Berger derived in their writings suggestions for a social ethics closer to the needs of individuals following the model of Pestalozzi. Berger’s study of civil rights, conducted until his death in 1833, proves to be the best inheritance of Late Enlightenment as struggle to defend individual dignity and freedom.

Questo contributo si confronta con la produttiva reazione intellettuale espressa da alcuni tra i membri della Gesellschaft der Freien Männer (1794-1799) di Jena, che si raccolsero intorno a Fichte a partire dal 1794 in una forma associativa dotata di uno statuto e di un protocollo già noti alla critica, rispetto alla proposta del filosofo di una costruzione di un sapere positivo imperniato sull’unità metafisica dell’Io. Dal momento che in questa premessa della Wissenschaftslehre le forme della coscienza individuale sono semplicemente “coordinate” all’Io puro infinito e perché il mondo determinato come “non-Io” è inevitabilmente condizionato nella sua libertà partecipativa, alcuni membri della Gesellschaft come Herbart, Hülsen e Berger – di cui si mostra qui rispettivamente lo sviluppo teorico in senso pedagogico, antropologico-sociale e giuridico– mutuarono dal modello pedagogico di Pestalozzi, visitato in Svizzera tra il 1796 e il 1797, alcuni suggerimenti per sviluppare un programma di etica sociale più vicino alle esigenze dei singoli soggetti. Con Berger, lo studio dei diritti civili, che si protrae fino al momento della morte, nel 1833, mostra la parte migliore dell’eredità del Tardo-Illuminismo diretta alla difesa della dignità e della libertà dell’individuo.

(2018). Die "Gesellschaft der Freien Männer" und Ihre Entwicklung auf dem Weg zu einer Identitätsphilosophie [journal article - articolo]. In MONATSHEFTE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/123862

Die "Gesellschaft der Freien Männer" und Ihre Entwicklung auf dem Weg zu einer Identitätsphilosophie

Agazzi, Elena
2018-01-01

Abstract

This article focuses on productive intellectual reactions shared by some members of the Gesellschaft der Freien Männer (1794-1799) in Jena who gathered around Fichte starting 1794 and shaped an association provided with a statute and a protocol. Those members did not completely agree with the philosopher’s proposal to construct positive knowledge based on the metaphysical unity of the “I”. As in Fichtes premise to Wissenschaftslehre the forms of individual consciousness are simply “coordinated” to the pure infinite “I” and the definite world as “non-I” is inevitably curtailed in its participative freedom. Johann Friedrich Herbart, August Ludwig Hülsen, and Johann Erich von Berger derived in their writings suggestions for a social ethics closer to the needs of individuals following the model of Pestalozzi. Berger’s study of civil rights, conducted until his death in 1833, proves to be the best inheritance of Late Enlightenment as struggle to defend individual dignity and freedom.
articolo
2018
Questo contributo si confronta con la produttiva reazione intellettuale espressa da alcuni tra i membri della Gesellschaft der Freien Männer (1794-1799) di Jena, che si raccolsero intorno a Fichte a partire dal 1794 in una forma associativa dotata di uno statuto e di un protocollo già noti alla critica, rispetto alla proposta del filosofo di una costruzione di un sapere positivo imperniato sull’unità metafisica dell’Io. Dal momento che in questa premessa della Wissenschaftslehre le forme della coscienza individuale sono semplicemente “coordinate” all’Io puro infinito e perché il mondo determinato come “non-Io” è inevitabilmente condizionato nella sua libertà partecipativa, alcuni membri della Gesellschaft come Herbart, Hülsen e Berger – di cui si mostra qui rispettivamente lo sviluppo teorico in senso pedagogico, antropologico-sociale e giuridico– mutuarono dal modello pedagogico di Pestalozzi, visitato in Svizzera tra il 1796 e il 1797, alcuni suggerimenti per sviluppare un programma di etica sociale più vicino alle esigenze dei singoli soggetti. Con Berger, lo studio dei diritti civili, che si protrae fino al momento della morte, nel 1833, mostra la parte migliore dell’eredità del Tardo-Illuminismo diretta alla difesa della dignità e della libertà dell’individuo.
Agazzi, Elena
(2018). Die "Gesellschaft der Freien Männer" und Ihre Entwicklung auf dem Weg zu einer Identitätsphilosophie [journal article - articolo]. In MONATSHEFTE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/123862
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