Attraverso la tesi sottoposta a valutazione (Dalla laguna a Marghera. Le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli [1953-1958]) tento di affrontare in un’ottica diversa l’episcopato roncalliano a Venezia. Anzitutto, cerco di rileggere le fonti edite, che comprendono generi diversi (appunti giornalieri delle Agende, discorsi pubblici, corrispondenze private, interventi sugli organi di stampa diocesani), in una prospettiva di ricostruzione del contesto, individuando maggiori dettagli sugli orientamenti del patriarca e del suo clero di fronte a una situazione assai complessa. Nel lavoro, le dinamiche della diocesi veneziana vengono intrecciate con quelle della Chiesa Cattolica e della storia civile italiana, registrando i reciproci influssi. L’episcopato roncalliano a Venezia, in sostanza, è considerato con un’attenzione specifica che non lo appiattisce a semplice tappa verso il pontificato giovanneo, ma – soprattutto nelle prime due parti, che muovono dall’ampliamento patriarcale del 1927 – lo colloca in una prospettiva di storia lunga in grado di valutarne continuità e discontinuità pastorali. Per quanto riguarda la documentazione inedita, invece, tre sono le questioni principali che emergono e che costituiscono gli assi portanti di questa ricerca: 1) Lo sviluppo di Mestre, le questioni che la nuova situazione economico-sociale solleva in vista dell’evangelizzazione e le iniziative dispiegate dalla Diocesi lagunare dagli anni Trenta agli anni Cinquanta: dalla costituzione di nuove parrocchie a alla costruzione di nuove chiese, dall’assistenza alle varie forme di povertà alla presenza pacificatrice negli aspri conflitti sociali, dal rilancio delle forme della pietà popolare al dialogo con le differenti realtà culturali. 2) La sfida costituita dalla “questione operaia” di Porto Marghera per la Chiesa veneziana: essa prende forma in un contesto che vede il graduale spostamento occupazionale dalla campagna alla città, il progressivo predominio del Porto industriale sulle fabbriche lagunari; tale questione assume connotazioni che superano gli aspetti lavorativi e coinvolgono dimensioni più ampie, ideologiche e culturali. Tutto ciò sollecita la Diocesi lagunare a intraprendere nuove forme di azione pastorale. A ciò si aggiunge la tela politica veneziana nei primi anni Cinquanta: essa offre una prospettiva importante per cogliere la peculiarità delle scelte pastorali di Roncalli. Per un verso, essa riflette gli orientamenti presenti a livello nazionale, come la forte mobilitazione del laicato cattolico a sostegno della politica democristiana; d’altra parte, proprio a Venezia ha luogo il primo laboratorio politico di centrosinistra, che poi costituirà un modello per altre realtà italiane, locali e nazionali. 3) Le linee pastorali adottate dal patriarca Roncalli, tra continuità e innovazione, sempre alla ricerca di un equilibrio tra le pressioni della Santa Sede e della Conferenza Episcopale del Triveneto e la necessità di tener conto della peculiare situazione veneziana. In questo modo, la ricerca ha la pretesa di ottenere un duplice risultato: da una parte, mostra come la Chiesa veneziana sia un osservatorio privilegiato per comprendere meglio le scelte pastorali che in quegli anni l’intera Chiesa italiana – pur in modi e tempi diversi – sta maturando di fronte ai profondi cambiamenti sociali ed economici; d’altra parte, offre una chiave di lettura più affinata e meno apologetica dell’episcopato di Roncalli, filtrandolo attraverso i processi e le questioni della diocesi veneziana.
(2019). Dalla laguna a Porto Marghera. Lungo le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli [doctoral thesis - tesi di dottorato]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/128730
Dalla laguna a Porto Marghera. Lungo le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli
Creatini, Federico
2019-04-11
Abstract
Attraverso la tesi sottoposta a valutazione (Dalla laguna a Marghera. Le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli [1953-1958]) tento di affrontare in un’ottica diversa l’episcopato roncalliano a Venezia. Anzitutto, cerco di rileggere le fonti edite, che comprendono generi diversi (appunti giornalieri delle Agende, discorsi pubblici, corrispondenze private, interventi sugli organi di stampa diocesani), in una prospettiva di ricostruzione del contesto, individuando maggiori dettagli sugli orientamenti del patriarca e del suo clero di fronte a una situazione assai complessa. Nel lavoro, le dinamiche della diocesi veneziana vengono intrecciate con quelle della Chiesa Cattolica e della storia civile italiana, registrando i reciproci influssi. L’episcopato roncalliano a Venezia, in sostanza, è considerato con un’attenzione specifica che non lo appiattisce a semplice tappa verso il pontificato giovanneo, ma – soprattutto nelle prime due parti, che muovono dall’ampliamento patriarcale del 1927 – lo colloca in una prospettiva di storia lunga in grado di valutarne continuità e discontinuità pastorali. Per quanto riguarda la documentazione inedita, invece, tre sono le questioni principali che emergono e che costituiscono gli assi portanti di questa ricerca: 1) Lo sviluppo di Mestre, le questioni che la nuova situazione economico-sociale solleva in vista dell’evangelizzazione e le iniziative dispiegate dalla Diocesi lagunare dagli anni Trenta agli anni Cinquanta: dalla costituzione di nuove parrocchie a alla costruzione di nuove chiese, dall’assistenza alle varie forme di povertà alla presenza pacificatrice negli aspri conflitti sociali, dal rilancio delle forme della pietà popolare al dialogo con le differenti realtà culturali. 2) La sfida costituita dalla “questione operaia” di Porto Marghera per la Chiesa veneziana: essa prende forma in un contesto che vede il graduale spostamento occupazionale dalla campagna alla città, il progressivo predominio del Porto industriale sulle fabbriche lagunari; tale questione assume connotazioni che superano gli aspetti lavorativi e coinvolgono dimensioni più ampie, ideologiche e culturali. Tutto ciò sollecita la Diocesi lagunare a intraprendere nuove forme di azione pastorale. A ciò si aggiunge la tela politica veneziana nei primi anni Cinquanta: essa offre una prospettiva importante per cogliere la peculiarità delle scelte pastorali di Roncalli. Per un verso, essa riflette gli orientamenti presenti a livello nazionale, come la forte mobilitazione del laicato cattolico a sostegno della politica democristiana; d’altra parte, proprio a Venezia ha luogo il primo laboratorio politico di centrosinistra, che poi costituirà un modello per altre realtà italiane, locali e nazionali. 3) Le linee pastorali adottate dal patriarca Roncalli, tra continuità e innovazione, sempre alla ricerca di un equilibrio tra le pressioni della Santa Sede e della Conferenza Episcopale del Triveneto e la necessità di tener conto della peculiare situazione veneziana. In questo modo, la ricerca ha la pretesa di ottenere un duplice risultato: da una parte, mostra come la Chiesa veneziana sia un osservatorio privilegiato per comprendere meglio le scelte pastorali che in quegli anni l’intera Chiesa italiana – pur in modi e tempi diversi – sta maturando di fronte ai profondi cambiamenti sociali ed economici; d’altra parte, offre una chiave di lettura più affinata e meno apologetica dell’episcopato di Roncalli, filtrandolo attraverso i processi e le questioni della diocesi veneziana.File | Dimensione del file | Formato | |
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