Mettendo innovativamente in relazione la psicologia linguistica non verbale e la psicologia giuridica, al fine di fornire nuovi spunti di valutazione della testimonianza minorile, questo studio si proponeva di verificare l’esistenza di una differenza in termini di frequenza e di durata dei silenzi in risposte che trattano temi riguardanti un abuso rispetto a quelle riguardanti un evento neutro. Nello specifico, l’ipotesi di partenza, verificata mediante l’analisi di audizioni protette di minori dai 4 ai 17 anni, prevedeva che pause, periodi di latenza ed esitazioni si verificassero con maggior frequenza e durassero di più nelle risposte riguardanti l’abuso rispetto a quelle neutre. Le analisi effettuate hanno riscontrato un aumento dei valori in tutte le categorie di pause prese in considerazione, mentre non hanno prodotto risultati rilevanti per quanto concerne le latenze. L’ipotesi relativa alle esitazioni ha trovato invece un riscontro parziale. I risultati hanno infatti evidenziato come i partecipanti abbiano mostrato un maggior numero di esitazioni in caso di abuso, pur non essendoci una differenza significativa tra la media della durata delle esitazioni nell’abuso e nel non abuso. Seppur con alcune limitazioni dovute perlopiù alla numerosità ed eterogeneità del campione, la presente ricerca, sulla base dei risultati ottenuti e del loro confronto con la letteratura correlata, ha dunque messo in luce come i silenzi possano fornire un contributo sostanziale agli psicologi nella comprensione e nella valutazione della coerenza, accuratezza e veridicità della testimonianza del minore.
(2018). I silenzi nella testimonianza minorile . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/129342
I silenzi nella testimonianza minorile
Pontigia, Lavinia;Palena, Nicola;Caso, Letizia
2018-01-01
Abstract
Mettendo innovativamente in relazione la psicologia linguistica non verbale e la psicologia giuridica, al fine di fornire nuovi spunti di valutazione della testimonianza minorile, questo studio si proponeva di verificare l’esistenza di una differenza in termini di frequenza e di durata dei silenzi in risposte che trattano temi riguardanti un abuso rispetto a quelle riguardanti un evento neutro. Nello specifico, l’ipotesi di partenza, verificata mediante l’analisi di audizioni protette di minori dai 4 ai 17 anni, prevedeva che pause, periodi di latenza ed esitazioni si verificassero con maggior frequenza e durassero di più nelle risposte riguardanti l’abuso rispetto a quelle neutre. Le analisi effettuate hanno riscontrato un aumento dei valori in tutte le categorie di pause prese in considerazione, mentre non hanno prodotto risultati rilevanti per quanto concerne le latenze. L’ipotesi relativa alle esitazioni ha trovato invece un riscontro parziale. I risultati hanno infatti evidenziato come i partecipanti abbiano mostrato un maggior numero di esitazioni in caso di abuso, pur non essendoci una differenza significativa tra la media della durata delle esitazioni nell’abuso e nel non abuso. Seppur con alcune limitazioni dovute perlopiù alla numerosità ed eterogeneità del campione, la presente ricerca, sulla base dei risultati ottenuti e del loro confronto con la letteratura correlata, ha dunque messo in luce come i silenzi possano fornire un contributo sostanziale agli psicologi nella comprensione e nella valutazione della coerenza, accuratezza e veridicità della testimonianza del minore.File | Dimensione del file | Formato | |
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