Puntare su uno sviluppo che abbia quale architrave la cultura sostenibile e sussidiaria significa innanzitutto affermare il valore incontrovertibile di un vero ed equo patto intergenerazionale: esiste sviluppo sostenibile sussidiario solo se esiste fiducia reciproca e tutti hanno l’effettiva possibilità, nel pre¬sente come nel futuro, di svolgere responsabilmente quanto loro compete. Il modello 3S-3M proposto e declinato per il Mezzogiorno consente di valo¬rizzare, all’interno di una programmazione integrata, solida e attrattiva, da un lato, le specificità territoriali, anche attraverso l’inserimento delle filiere produttive nelle catene di valore globali, dall’altro, la dimensione “collabora¬tiva”, per cui tutti gli attori sono chiamati a essere protagonisti responsabili di una sfida possibile e affascinante. In questo orizzonte, decisivo è il ruolo degli attori sistemici, cioè di attori pubblici e privati (profit e non-profit) capaci di operare nel territorio di riferimento con una visione multisettore, multiattore, multiscala e, in forza di tale visione, capaci di mobilitare risorse finanziarie plurime con innovative modalità di gestione delle stesse.
(2018). Giovani e sussidiarietà: una scelta strategica per il Mezzogiorno e per l’intero Paese . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/134553
Giovani e sussidiarietà: una scelta strategica per il Mezzogiorno e per l’intero Paese
Brugnoli, Alberto
2018-01-01
Abstract
Puntare su uno sviluppo che abbia quale architrave la cultura sostenibile e sussidiaria significa innanzitutto affermare il valore incontrovertibile di un vero ed equo patto intergenerazionale: esiste sviluppo sostenibile sussidiario solo se esiste fiducia reciproca e tutti hanno l’effettiva possibilità, nel pre¬sente come nel futuro, di svolgere responsabilmente quanto loro compete. Il modello 3S-3M proposto e declinato per il Mezzogiorno consente di valo¬rizzare, all’interno di una programmazione integrata, solida e attrattiva, da un lato, le specificità territoriali, anche attraverso l’inserimento delle filiere produttive nelle catene di valore globali, dall’altro, la dimensione “collabora¬tiva”, per cui tutti gli attori sono chiamati a essere protagonisti responsabili di una sfida possibile e affascinante. In questo orizzonte, decisivo è il ruolo degli attori sistemici, cioè di attori pubblici e privati (profit e non-profit) capaci di operare nel territorio di riferimento con una visione multisettore, multiattore, multiscala e, in forza di tale visione, capaci di mobilitare risorse finanziarie plurime con innovative modalità di gestione delle stesse.File | Dimensione del file | Formato | |
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