L’articolo discute del conferimento della cittadinanza italiana al bambino inglese Alfie Evans “in considerazione dell’eccezionale interesse per la Comunità nazionale” (con d.P.R. del 24 aprile 2018). Tempi e modalità della concessione della cittadinanza sono apparsi tali da produrre una sorta di corto-circuito tra biopolitica e biodiritto, spingendo ad indagare – sulla base delle comunicazioni reperibili presso i siti ufficiali del governo e della presidenza della repubblica – i presupposti, il contenuto e gli effetti di questo atto del governo, singolare e straordinario non solo dal punto di vista della previsione normativa, ma anche della frequenza statistica. In tale regime di eccesionalità il governo agisce come una sorta di supremo attore biopolitico, contraddicendo apertamente e svuota di significato quella necessaria e imprescindibile dimensione della norma del biodiritto, di quel diritto leggero e gentile che affida la tutela del caso singolo non al potere esecutivo, ma alla giurisdizione.
(2018). Biopolitica e biodiritto nell'atto singolare di concessione della cittadinanza ad Alfie Evans [journal article - articolo]. In BIOLAW JOURNAL. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/134989
Biopolitica e biodiritto nell'atto singolare di concessione della cittadinanza ad Alfie Evans
Pezzini, Barbara
2018-01-01
Abstract
L’articolo discute del conferimento della cittadinanza italiana al bambino inglese Alfie Evans “in considerazione dell’eccezionale interesse per la Comunità nazionale” (con d.P.R. del 24 aprile 2018). Tempi e modalità della concessione della cittadinanza sono apparsi tali da produrre una sorta di corto-circuito tra biopolitica e biodiritto, spingendo ad indagare – sulla base delle comunicazioni reperibili presso i siti ufficiali del governo e della presidenza della repubblica – i presupposti, il contenuto e gli effetti di questo atto del governo, singolare e straordinario non solo dal punto di vista della previsione normativa, ma anche della frequenza statistica. In tale regime di eccesionalità il governo agisce come una sorta di supremo attore biopolitico, contraddicendo apertamente e svuota di significato quella necessaria e imprescindibile dimensione della norma del biodiritto, di quel diritto leggero e gentile che affida la tutela del caso singolo non al potere esecutivo, ma alla giurisdizione.File | Dimensione del file | Formato | |
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