The idea behind this videoessay is that actor Paolo Villaggio has been gradually "swallowed" by his most famous character, the humble accountant Ugo Fantozzi, of which Villaggio, in his television debut, told the misadventures using third person narration. In 1975, when Fantozzi became a movie character, Villaggio decided to assume in first person the main role. But the intensive exploitation of the character, coupled with the rapid exhaustion of his creative vein, have forced the author-actor to a draining repetition of the same gags. While Fantozzi gradually loses its satirical characteristics to become a more childish and cartoonesque figure, Villaggio's body, on the contrary, becomes visibly older and weaker, physically unable to support the role. Following the transformations of the character and its creator-interpreter, our work intends to propose a journey through the Fantozzi's saga. An audiovisual essay built as a sort of medieval polyptych, in which each chapter can be considered autonomously and, at the same time, as a stage in a wider discourse around one of the most popular figures of postwar Italian cinema.

L'ipotesi alla base di questo videosaggio è che Paolo Villaggio sia stato gradualmente "fagocitato" dal suo personaggio più famoso, quel ragionier Ugo Fantozzi di cui l'attore, al debutto televisivo, raccontava in terza persona le "tragiche" domeniche impiegatizie. Passando al grande schermo, Villaggio sceglie di vestire in prima persona i panni del ragioniere. Ma lo sfruttamento intensivo cui egli si sottopone, unito al rapido esaurirsi della sua vena creativa, lo costringono, film dopo film, a una ripetizione estenuante delle medesime gag. E mentre Fantozzi perde via via le proprie caratteristiche satiriche per trasformarsi in una figura più infantile e cartoonesca, il corpo attoriale di Villaggio, al contrario, si fa visibilmente più vecchio e affaticato, incapace di reggere fisicamente il ruolo. Seguendo le trasformazioni del personaggio e del suo creatore-interprete, il lavoro intende proporre un percorso complessivo (ma tutt'altro che definitivo) all'interno della saga fantozziana. Un saggio audiovisivo costruito come una sorta di polittico, nel quale ciascun capitolo può essere considerato in modo autonomo e, al tempo stesso, come tappa di un discorso più ampio intorno a una delle figure più popolari del cinema italiano del secondo dopoguerra.

(2018). Fantozzi. L'eterno ritorno [journal article - articolo]. In CINERGIE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/135356

Fantozzi. L'eterno ritorno

Gimmelli, Gabriele;
2018-01-01

Abstract

The idea behind this videoessay is that actor Paolo Villaggio has been gradually "swallowed" by his most famous character, the humble accountant Ugo Fantozzi, of which Villaggio, in his television debut, told the misadventures using third person narration. In 1975, when Fantozzi became a movie character, Villaggio decided to assume in first person the main role. But the intensive exploitation of the character, coupled with the rapid exhaustion of his creative vein, have forced the author-actor to a draining repetition of the same gags. While Fantozzi gradually loses its satirical characteristics to become a more childish and cartoonesque figure, Villaggio's body, on the contrary, becomes visibly older and weaker, physically unable to support the role. Following the transformations of the character and its creator-interpreter, our work intends to propose a journey through the Fantozzi's saga. An audiovisual essay built as a sort of medieval polyptych, in which each chapter can be considered autonomously and, at the same time, as a stage in a wider discourse around one of the most popular figures of postwar Italian cinema.
articolo
2018
L'ipotesi alla base di questo videosaggio è che Paolo Villaggio sia stato gradualmente "fagocitato" dal suo personaggio più famoso, quel ragionier Ugo Fantozzi di cui l'attore, al debutto televisivo, raccontava in terza persona le "tragiche" domeniche impiegatizie. Passando al grande schermo, Villaggio sceglie di vestire in prima persona i panni del ragioniere. Ma lo sfruttamento intensivo cui egli si sottopone, unito al rapido esaurirsi della sua vena creativa, lo costringono, film dopo film, a una ripetizione estenuante delle medesime gag. E mentre Fantozzi perde via via le proprie caratteristiche satiriche per trasformarsi in una figura più infantile e cartoonesca, il corpo attoriale di Villaggio, al contrario, si fa visibilmente più vecchio e affaticato, incapace di reggere fisicamente il ruolo. Seguendo le trasformazioni del personaggio e del suo creatore-interprete, il lavoro intende proporre un percorso complessivo (ma tutt'altro che definitivo) all'interno della saga fantozziana. Un saggio audiovisivo costruito come una sorta di polittico, nel quale ciascun capitolo può essere considerato in modo autonomo e, al tempo stesso, come tappa di un discorso più ampio intorno a una delle figure più popolari del cinema italiano del secondo dopoguerra.
Gimmelli, Gabriele; Miele, Andrea
(2018). Fantozzi. L'eterno ritorno [journal article - articolo]. In CINERGIE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/135356
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
Fantozzi.L'eterno ritorno_Gimmelli;Miele.pdf

accesso aperto

Versione: publisher's version - versione editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione del file 129.95 kB
Formato Adobe PDF
129.95 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/135356
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact