According to recent studies, the progressive privatization of urban public spaces has been to the detriment of children’s independent mobility and autonomy, especially in our country. From an integral pedagogical point of view, school and extracurricular educational policies should take on the responsibility of community planning, extending beyond the school to inhabit public spaces as democratic places, with truthful educational intentionality. The frequent use of, or better still, participation in the planning of spaces, which enable their transformation into places, indicate their polysemy, expanding their classification and offering further opportunities for vicariance, in so doing revealing their functions in terms of outdoor education, and urban and environmental pedagogy. Thus, the body, play, and physical movement take on the privileged role of indicators, including with reference to the proposal for conceptual models, based on independent mobility, which encompass the full range of the child’s experiences of movement.

Come emerge da recenti ricerche, la progressiva privatizzazione dello spazio pubblico urbano è avvenuta, in particolare nel nostro Paese a scapito della mobilità indipendente e autonomia dei bambini. In un’ottica pedagogica integrale, le politiche educative scolastiche ed extrascolastiche dovrebbero farsi carico di una progettazione territoriale che si espanda oltre la scuola per occupare gli spazi pubblici come luoghi, democratici, di precisa intenzionalità educativa. La frequenza o, meglio, la progettazione partecipata degli spazi, favorendone la trasformazione in luoghi, ne connota la polisemia ampliandone la classificazione e le possibilità di vicarianza declinandone le funzioni in un’ottica di outdoor education e di pedagogia urbana e ambientale. Il corpo, il gioco, il movimento, assumono, in quest’ottica, un ruolo privilegiato di indicatori anche con riferimento alla proposta di modelli concettuali, basati sulla mobilità indipendente, che includono il complesso delle esperienze motorie del bambino.

(2019). Gli spazi pubblici come luoghi educativi: autonomia, mobilità indipendente e stili di vita attivi nei bambini [journal article - articolo]. In PEDAGOGIA OGGI. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/142186

Gli spazi pubblici come luoghi educativi: autonomia, mobilità indipendente e stili di vita attivi nei bambini

Borgogni, Antonio
2019-01-01

Abstract

According to recent studies, the progressive privatization of urban public spaces has been to the detriment of children’s independent mobility and autonomy, especially in our country. From an integral pedagogical point of view, school and extracurricular educational policies should take on the responsibility of community planning, extending beyond the school to inhabit public spaces as democratic places, with truthful educational intentionality. The frequent use of, or better still, participation in the planning of spaces, which enable their transformation into places, indicate their polysemy, expanding their classification and offering further opportunities for vicariance, in so doing revealing their functions in terms of outdoor education, and urban and environmental pedagogy. Thus, the body, play, and physical movement take on the privileged role of indicators, including with reference to the proposal for conceptual models, based on independent mobility, which encompass the full range of the child’s experiences of movement.
articolo
2019
Come emerge da recenti ricerche, la progressiva privatizzazione dello spazio pubblico urbano è avvenuta, in particolare nel nostro Paese a scapito della mobilità indipendente e autonomia dei bambini. In un’ottica pedagogica integrale, le politiche educative scolastiche ed extrascolastiche dovrebbero farsi carico di una progettazione territoriale che si espanda oltre la scuola per occupare gli spazi pubblici come luoghi, democratici, di precisa intenzionalità educativa. La frequenza o, meglio, la progettazione partecipata degli spazi, favorendone la trasformazione in luoghi, ne connota la polisemia ampliandone la classificazione e le possibilità di vicarianza declinandone le funzioni in un’ottica di outdoor education e di pedagogia urbana e ambientale. Il corpo, il gioco, il movimento, assumono, in quest’ottica, un ruolo privilegiato di indicatori anche con riferimento alla proposta di modelli concettuali, basati sulla mobilità indipendente, che includono il complesso delle esperienze motorie del bambino.
Borgogni, Antonio
(2019). Gli spazi pubblici come luoghi educativi: autonomia, mobilità indipendente e stili di vita attivi nei bambini [journal article - articolo]. In PEDAGOGIA OGGI. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/142186
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