Riproporre ai lettori italiani, a più di trent’anni dalla sua pubblicazione, il Discorso sull’economia politica non è né un azzardo né un’operazione antiquaria, ma un’opportunità preziosa. Da tempo il pensiero economico rischia di perdere definitivamente il rapporto con ciò che lo motiva e lo fonda. Il “bravo economista” è formato a trattare ogni problema economico come un problema di calcolo, pervenendo spesso a indicazioni di politica economica poco in linea con il senso comune. D’altra parte, la reazione al mainstream genera un “populismo economico” che si richiama a un buon senso di cui esso stesso è invece l’impolitica negazione. A partire dall’opera in cui culmina, nel 1960, il pensiero di Piero Sraffa, Produzione di merci a mezzo di merci, Napoleoni propone un ripensamento radicale della storia del pensiero economico. Contro l’idea ancora corrente che Sraffa chiuda con la teoria neoclassica e riapra le prospettive della teoria classica, Napoleoni mostra la complementarietà delle due posizioni ma anche la loro inestirpabile provenienza da presupposti filosofici. Questo gli consente di riprendere criticamente Marx, la sua teoria e il suo “umanesimo”, e Keynes, o meglio il keynesismo e la nozione specifica di riformismo che esso ha potuto veicolare in una importante stagione della sinistra. Napoleoni mostra perché quella stagione non può ritornare sic et simpliciter, sebbene anche il ciclo ideologico neoliberista che le è succeduto sia in evidente crisi. Il libro è una meditazione libera e coraggiosa di questioni fondamentali, da troppo tempo passate sotto silenzio. Attraverso una grande varietà di riferimenti, fra cui campeggia quello al pensiero di Heidegger sull’essenza della tecnica, Napoleoni perviene a una visione unitaria della natura di una scienza, l’economia, di cui riguadagna tutt’intera la dimensione politica, consegnandoci nuovi compiti teoretici e nuovi doveri politici.
(2019). Claudio Napoleoni e l'economia politica. Un tour de force interpretativo "dopo Sraffa" . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/147261
Claudio Napoleoni e l'economia politica. Un tour de force interpretativo "dopo Sraffa"
Lucarelli, Stefano
2019-01-01
Abstract
Riproporre ai lettori italiani, a più di trent’anni dalla sua pubblicazione, il Discorso sull’economia politica non è né un azzardo né un’operazione antiquaria, ma un’opportunità preziosa. Da tempo il pensiero economico rischia di perdere definitivamente il rapporto con ciò che lo motiva e lo fonda. Il “bravo economista” è formato a trattare ogni problema economico come un problema di calcolo, pervenendo spesso a indicazioni di politica economica poco in linea con il senso comune. D’altra parte, la reazione al mainstream genera un “populismo economico” che si richiama a un buon senso di cui esso stesso è invece l’impolitica negazione. A partire dall’opera in cui culmina, nel 1960, il pensiero di Piero Sraffa, Produzione di merci a mezzo di merci, Napoleoni propone un ripensamento radicale della storia del pensiero economico. Contro l’idea ancora corrente che Sraffa chiuda con la teoria neoclassica e riapra le prospettive della teoria classica, Napoleoni mostra la complementarietà delle due posizioni ma anche la loro inestirpabile provenienza da presupposti filosofici. Questo gli consente di riprendere criticamente Marx, la sua teoria e il suo “umanesimo”, e Keynes, o meglio il keynesismo e la nozione specifica di riformismo che esso ha potuto veicolare in una importante stagione della sinistra. Napoleoni mostra perché quella stagione non può ritornare sic et simpliciter, sebbene anche il ciclo ideologico neoliberista che le è succeduto sia in evidente crisi. Il libro è una meditazione libera e coraggiosa di questioni fondamentali, da troppo tempo passate sotto silenzio. Attraverso una grande varietà di riferimenti, fra cui campeggia quello al pensiero di Heidegger sull’essenza della tecnica, Napoleoni perviene a una visione unitaria della natura di una scienza, l’economia, di cui riguadagna tutt’intera la dimensione politica, consegnandoci nuovi compiti teoretici e nuovi doveri politici.File | Dimensione del file | Formato | |
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