In the climate of the Post-Tridentine church, the encouragement towards martyrdom was received not only by foreign missionaries but, in the context of the Society of Jesus, also by domestic missionaries, active in the catholic rural areas, even if their mission did not give them the chance to die in the name of their faith. The article examines the inner conflict present in these missionaries between the desire to sacrifice their lives in the attempt to convert people in non-catholic countries and the need, instead, to accomplish their duty educating the inhabitants of the most spiritually backward Italian areas. Based on sources, the investigation emphasizes how many of these missionaries swapped the ideal of dying as martyrs with very strict forms of renunciation: voluntary poverty, self-lowering, mortification of one’s self-love, accommodation to the simplest people. The offer of one’s life for the salvation of the souls thus transformed itself into an extreme austerity of behavior, work and preaching, an instrument of personal ascesis and in a spiritual and practical stimulus for others.

Nel clima della Chiesa post-tridentina, la sollecitazione al martirio viene raccolta non solo dai missionari esteri ma, nell’ambito della Compagnia di Gesù, anche dai missionari interni, quelli attivi nelle campagne cattoliche, benché il loro apostolato non fornisse occasione di morire per la fede. L’articolo esamina appunto il dissidio interiore presente in questi missionari tra il desiderio di sacrificare la propria vita per la conversione dei paesi non cattolici e la necessità, invece, di assolvere il proprio compito, emendando gli abitanti delle aree italiane spiritualmente più arretrate. Sulla base delle fonti, l’indagine evidenzia come molti di questi missionari sostituiscano l’ideale di morire martiri con forme rigorose di rinuncia: la povertà volontaria, l’abbassamento di sé, la mortificazione dell’amor proprio, l’accomodamento ai semplici. In questo modo l’offerta della vita per la salvezza delle anime si trasforma in una austerità estrema di condotte, lavoro e predicazione, come strumento di ascesi personale e stimolo spirituale e pratico per il prossimo.

(2019). L’altro martirio. Offerta di sé e edificazione fra i missionari interni dell’antica Compagnia di Gesù [journal article - articolo]. In ANNALI DI SCIENZE RELIGIOSE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/148405

L’altro martirio. Offerta di sé e edificazione fra i missionari interni dell’antica Compagnia di Gesù

Majorana, Bernadette
2019-01-01

Abstract

In the climate of the Post-Tridentine church, the encouragement towards martyrdom was received not only by foreign missionaries but, in the context of the Society of Jesus, also by domestic missionaries, active in the catholic rural areas, even if their mission did not give them the chance to die in the name of their faith. The article examines the inner conflict present in these missionaries between the desire to sacrifice their lives in the attempt to convert people in non-catholic countries and the need, instead, to accomplish their duty educating the inhabitants of the most spiritually backward Italian areas. Based on sources, the investigation emphasizes how many of these missionaries swapped the ideal of dying as martyrs with very strict forms of renunciation: voluntary poverty, self-lowering, mortification of one’s self-love, accommodation to the simplest people. The offer of one’s life for the salvation of the souls thus transformed itself into an extreme austerity of behavior, work and preaching, an instrument of personal ascesis and in a spiritual and practical stimulus for others.
articolo
2019
Nel clima della Chiesa post-tridentina, la sollecitazione al martirio viene raccolta non solo dai missionari esteri ma, nell’ambito della Compagnia di Gesù, anche dai missionari interni, quelli attivi nelle campagne cattoliche, benché il loro apostolato non fornisse occasione di morire per la fede. L’articolo esamina appunto il dissidio interiore presente in questi missionari tra il desiderio di sacrificare la propria vita per la conversione dei paesi non cattolici e la necessità, invece, di assolvere il proprio compito, emendando gli abitanti delle aree italiane spiritualmente più arretrate. Sulla base delle fonti, l’indagine evidenzia come molti di questi missionari sostituiscano l’ideale di morire martiri con forme rigorose di rinuncia: la povertà volontaria, l’abbassamento di sé, la mortificazione dell’amor proprio, l’accomodamento ai semplici. In questo modo l’offerta della vita per la salvezza delle anime si trasforma in una austerità estrema di condotte, lavoro e predicazione, come strumento di ascesi personale e stimolo spirituale e pratico per il prossimo.
Majorana, Bernadette
(2019). L’altro martirio. Offerta di sé e edificazione fra i missionari interni dell’antica Compagnia di Gesù [journal article - articolo]. In ANNALI DI SCIENZE RELIGIOSE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/148405
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