La situazione dell’offerta progettuale e didattica relativa alla promozione delle attività motorie e sportive nella scuola primaria è, ad oggi, piuttosto differenziata tra i vari territori con il risultato di una sostanziale difformità nelle possibilità di pratica educativa da parte dei bambini. Sono stati attivati o sono in essere progetti nazionali quali Alfabetizzazione Motoria e Sport di classe (MIUR e CONI), regionali (quali ad esempio “A scuola di sport” in Lombardia, “Sport a Scuola” in Veneto, “SBAM – Salute, Benessere, Alimentazione, Movimento, in Puglia) e vari progetti locali parzialmente integrati con quelli regionali. Tuttavia, nonostante l’obbligatorietà dell’attività motoria nella disciplina denominata Educazione Fisica, i bambini italiani ricevono una diversa quantità e qualità di ore di educazione motoria e una diseguale offerta formativa sia per quanto riguarda lo specifico ambito scolastico che nei termini della più ampia varietà di azioni e interventi offerta dai progetti. In alcuni casi, infatti, ai bambini è rivolta la sola offerta curricolare non sempre effettivamente svolta nella sua interezza, in altri, invece, al bambino, alla famiglia e alla scuola è rivolta una gamma di attività e interventi che si esplicano in momenti formativi, informazioni tramite siti dedicati, iniziative di sensibilizzazione. Un rinnovato impulso potrebbe venire dalla proposta di legge relativa all’inserimento del laureato magistrale in scienze motorie nella scuola primaria. L’ipotesi del contributo è che i risultati rilevanti ma non ancora determinanti a livello nazionale (sul piano motorio, educativo, preventivo) dei programmi di intervento per qualificare e incrementare le attività motorie scolastiche dei bambini nel nostro Paese dipendano anche dalla carenza o assenza di attenzione formativa alle corporeità, sensibilità e culture di tutti i soggetti in gioco: bambini, insegnanti, educatori, genitori.

(2019). La corporeità nella scuola: modelli, polisemie, vicarianze in un’ottica pedagogica integrale . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/150030

La corporeità nella scuola: modelli, polisemie, vicarianze in un’ottica pedagogica integrale

Borgogni, Antonio
2019-01-01

Abstract

La situazione dell’offerta progettuale e didattica relativa alla promozione delle attività motorie e sportive nella scuola primaria è, ad oggi, piuttosto differenziata tra i vari territori con il risultato di una sostanziale difformità nelle possibilità di pratica educativa da parte dei bambini. Sono stati attivati o sono in essere progetti nazionali quali Alfabetizzazione Motoria e Sport di classe (MIUR e CONI), regionali (quali ad esempio “A scuola di sport” in Lombardia, “Sport a Scuola” in Veneto, “SBAM – Salute, Benessere, Alimentazione, Movimento, in Puglia) e vari progetti locali parzialmente integrati con quelli regionali. Tuttavia, nonostante l’obbligatorietà dell’attività motoria nella disciplina denominata Educazione Fisica, i bambini italiani ricevono una diversa quantità e qualità di ore di educazione motoria e una diseguale offerta formativa sia per quanto riguarda lo specifico ambito scolastico che nei termini della più ampia varietà di azioni e interventi offerta dai progetti. In alcuni casi, infatti, ai bambini è rivolta la sola offerta curricolare non sempre effettivamente svolta nella sua interezza, in altri, invece, al bambino, alla famiglia e alla scuola è rivolta una gamma di attività e interventi che si esplicano in momenti formativi, informazioni tramite siti dedicati, iniziative di sensibilizzazione. Un rinnovato impulso potrebbe venire dalla proposta di legge relativa all’inserimento del laureato magistrale in scienze motorie nella scuola primaria. L’ipotesi del contributo è che i risultati rilevanti ma non ancora determinanti a livello nazionale (sul piano motorio, educativo, preventivo) dei programmi di intervento per qualificare e incrementare le attività motorie scolastiche dei bambini nel nostro Paese dipendano anche dalla carenza o assenza di attenzione formativa alle corporeità, sensibilità e culture di tutti i soggetti in gioco: bambini, insegnanti, educatori, genitori.
2019
Borgogni, Antonio
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