L'articolo inquadra in una prima parte alcuni aspetti della ricezione degli studi antiquari di Winckelmann tra Milano e Roma nella seconda metà del XVIII secolo e presenta in breve la figura di Carlo Amoretti come punto di riferimento della cultura asburgica sul suolo nazionale e come primo traduttore della Geschichte der Kunst des Alterthums di Winckelmann, con la pubblicazione nel 1779 di quest'opera in lingua italiana. In una seconda parte il saggio indaga più da vicino il contenuto scientifico del suo "Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como e né monti che li circondano" per mettere in luce i vari interessi scientifici dello studioso milanese, esperto di geologia, di agronomia e di antichità classiche e la tradizione di studi europei dalla quale derivano le sue conoscenze naturalistiche e umanistiche. Il saggio è ricco di riferimenti ai contatti personali, epistolari e alle letture dell'Amoretti, ai quali si intreccia un'analisi della fortuna degli studi winckelmanniani in Italia fino alla soglia del terzo decennio del XIX secolo.

(2019). I viaggi di Carlo Amoretti e l'ambiente scientifico-culturale milanese del suo tempo . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/150056

I viaggi di Carlo Amoretti e l'ambiente scientifico-culturale milanese del suo tempo

Agazzi, Elena
2019-01-01

Abstract

L'articolo inquadra in una prima parte alcuni aspetti della ricezione degli studi antiquari di Winckelmann tra Milano e Roma nella seconda metà del XVIII secolo e presenta in breve la figura di Carlo Amoretti come punto di riferimento della cultura asburgica sul suolo nazionale e come primo traduttore della Geschichte der Kunst des Alterthums di Winckelmann, con la pubblicazione nel 1779 di quest'opera in lingua italiana. In una seconda parte il saggio indaga più da vicino il contenuto scientifico del suo "Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como e né monti che li circondano" per mettere in luce i vari interessi scientifici dello studioso milanese, esperto di geologia, di agronomia e di antichità classiche e la tradizione di studi europei dalla quale derivano le sue conoscenze naturalistiche e umanistiche. Il saggio è ricco di riferimenti ai contatti personali, epistolari e alle letture dell'Amoretti, ai quali si intreccia un'analisi della fortuna degli studi winckelmanniani in Italia fino alla soglia del terzo decennio del XIX secolo.
2019
Agazzi, Elena
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