Le sfide che hanno come orizzonte temporale il 2030 sono strettamente connesse al forte mutamento del quadro antropologico che è in corso su scala planetaria. La domanda è dirimente: come può affermarsi uno sviluppo realmente sostenibile davanti alla messa in discussione dei valori elementari della convivenza? Ancor più oggi, in un contesto nel quale l’Occidente, che dovrebbe trainare il processo virtuoso verso tale sviluppo, è indiscutibilmente il primo “soggetto” a essere in crisi, a soffrire con evidenza di tale crisi strutturale. In questa sede avanziamo due considerazioni di sintesi, alcune indicazioni di policy e un’osservazione finale (che intende anche essere un auspicio), rimandando ai vari capitoli per la ricchezza dei contenuti che propongono. La prima inerisce il rapporto tra PMI, sistemi territoriali e sviluppo sostenibile, e riafferma che le PMI, soprattutto in forza della cultura sussidiaria che le anima, spesso sono attori decisivi nei processi che portano un territorio a essere “sistema territoriale” e quindi a determinare le potenzialità in termini di sviluppo sostenibile dello stesso. La seconda considerazione riguarda il rapporto tra PMI, giovani e sviluppo sostenibile, e insiste sulla necessità di investire adeguatamente e in modo innovativo sui giovani, sulla loro occupabilità non “titoli di studio”, ma competenze, sulla loro (auto) imprenditorialità.
(2019). Non vi è sviluppo sostenibile senza sussidiarietà . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152334
Non vi è sviluppo sostenibile senza sussidiarietà
Brugnoli, Alberto;
2019-01-01
Abstract
Le sfide che hanno come orizzonte temporale il 2030 sono strettamente connesse al forte mutamento del quadro antropologico che è in corso su scala planetaria. La domanda è dirimente: come può affermarsi uno sviluppo realmente sostenibile davanti alla messa in discussione dei valori elementari della convivenza? Ancor più oggi, in un contesto nel quale l’Occidente, che dovrebbe trainare il processo virtuoso verso tale sviluppo, è indiscutibilmente il primo “soggetto” a essere in crisi, a soffrire con evidenza di tale crisi strutturale. In questa sede avanziamo due considerazioni di sintesi, alcune indicazioni di policy e un’osservazione finale (che intende anche essere un auspicio), rimandando ai vari capitoli per la ricchezza dei contenuti che propongono. La prima inerisce il rapporto tra PMI, sistemi territoriali e sviluppo sostenibile, e riafferma che le PMI, soprattutto in forza della cultura sussidiaria che le anima, spesso sono attori decisivi nei processi che portano un territorio a essere “sistema territoriale” e quindi a determinare le potenzialità in termini di sviluppo sostenibile dello stesso. La seconda considerazione riguarda il rapporto tra PMI, giovani e sviluppo sostenibile, e insiste sulla necessità di investire adeguatamente e in modo innovativo sui giovani, sulla loro occupabilità non “titoli di studio”, ma competenze, sulla loro (auto) imprenditorialità.File | Dimensione del file | Formato | |
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