I mondo movies sono un genere tipicamente italiano che ha abitato il mercato cinematografico nazionale dal 1958 (Europa di notte) alla fine degli anni Ottanta. Si tratta di un filone di pseudo-documentari che, avendo attraversato per un trentennio il mercato dei generi nazionale, costituisce un ottimo caso di studio per indagare l’evoluzione di alcune grandi narrazioni culturali all’interno del paese. È cosa nota, infatti, che questi lungometraggi privilegiassero immagini pruriginose e/o violente, sfidando continuamente i limiti del visibile. Donne sempre più spogliate e corpi feriti, aperti e violati sfilano fianco a fianco in un autentico “freakshow di celluloide” (Curti, La Selva, 2007). Proprio per queste caratteristiche i film del filone finirono, a fronte di un successo di pubblico imprevisto, per risultare invisi tanto alla critica laica quanto a quella cattolica. Se al film-simbolo del fenomeno, Mondo Cane, venne riconosciuto il merito di “suscitare alcune opportune e positive riflessioni sull’uomo”, come si legge nella relativa segnalazione del Centro Cattolico, i numerosissimi epigoni vennero aspramente criticati per la facilità con cui mostravano immagini inopportune e, soprattutto, pericolose per i giovani. Il saggio intende offrire una panoramica della ricezione del filone mondo in ambito cattolico, interrogando una serie di fonti diverse (del genere si parla tanto nei documenti del Segretariato Generale che sulle riviste) per ricostruire un’immagine il più complessa possibile del fenomeno. Si tratta di un’indagine che – mai svolta prima per i mondo movies – consentirà anche di valutare la posizione della politica cinematografica cattolica in relazione a una serie di temi chiave quali il corpo sessuato, le sessualità non normative etc.

(2017). Uno spettacolo osceno. La critica cattolica di fronte al fenomeno mondo movies [journal article - articolo]. In SCHERMI. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152582

Uno spettacolo osceno. La critica cattolica di fronte al fenomeno mondo movies

Previtali, Giuseppe
2017-01-01

Abstract

I mondo movies sono un genere tipicamente italiano che ha abitato il mercato cinematografico nazionale dal 1958 (Europa di notte) alla fine degli anni Ottanta. Si tratta di un filone di pseudo-documentari che, avendo attraversato per un trentennio il mercato dei generi nazionale, costituisce un ottimo caso di studio per indagare l’evoluzione di alcune grandi narrazioni culturali all’interno del paese. È cosa nota, infatti, che questi lungometraggi privilegiassero immagini pruriginose e/o violente, sfidando continuamente i limiti del visibile. Donne sempre più spogliate e corpi feriti, aperti e violati sfilano fianco a fianco in un autentico “freakshow di celluloide” (Curti, La Selva, 2007). Proprio per queste caratteristiche i film del filone finirono, a fronte di un successo di pubblico imprevisto, per risultare invisi tanto alla critica laica quanto a quella cattolica. Se al film-simbolo del fenomeno, Mondo Cane, venne riconosciuto il merito di “suscitare alcune opportune e positive riflessioni sull’uomo”, come si legge nella relativa segnalazione del Centro Cattolico, i numerosissimi epigoni vennero aspramente criticati per la facilità con cui mostravano immagini inopportune e, soprattutto, pericolose per i giovani. Il saggio intende offrire una panoramica della ricezione del filone mondo in ambito cattolico, interrogando una serie di fonti diverse (del genere si parla tanto nei documenti del Segretariato Generale che sulle riviste) per ricostruire un’immagine il più complessa possibile del fenomeno. Si tratta di un’indagine che – mai svolta prima per i mondo movies – consentirà anche di valutare la posizione della politica cinematografica cattolica in relazione a una serie di temi chiave quali il corpo sessuato, le sessualità non normative etc.
articolo
2017
Previtali, Giuseppe
(2017). Uno spettacolo osceno. La critica cattolica di fronte al fenomeno mondo movies [journal article - articolo]. In SCHERMI. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152582
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