Il filone dei mondo movies, di straordinario successo in Italia a partire dai primi anni Sessanta, è ancora oggi poco considerato a livello teorico-critico. Queste pellicole sono state tacciate, non senza qualche ragione, di essere deprecabili da un punto di vista etico ed estetico. Rilette con meno pregiudizi queste opere si rivelano invece un interessantissimo bacino testuale, che merita di essere riscoperto almeno sotto il profilo storico-culturale. A partire da questa consapevolezza il saggio interroga i mondo movies degli anni Ottanta focalizzando la propria attenzione sul problema delle identità sessuali e di genere. Seguendo l’intuizione di Dalla Gassa (che considera i mondo movies come un rituale di rispecchiamento collettivo), si metteranno in evidenza le modalità attraverso cui commento e immagini concorrono a costruire determinate narrazioni di genere. A partire dalla loro pervasività presso il pubblico i mondo sono riusciti ad edificare degli autentici immaginari visuali che, riproponendo sullo schermo stereotipi e luoghi comuni, hanno contribuito a radicare negli spettatori una certa immagine delle sessualità non-normative. Gay e transessuali sono in questo senso considerati degli anti-modelli, relegati in una posizione di passività ed utili per definire in negativo l’immagine dell’uomo contemporaneo negli anni in cui l’Aids cominciava a diffondersi.
(2016). "Siamo fatti così: aiuto!" La rappresentazione dell'identità di genere nei mondo movies [journal article - articolo]. In BN. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152586
"Siamo fatti così: aiuto!" La rappresentazione dell'identità di genere nei mondo movies
Previtali, Giuseppe
2016-01-01
Abstract
Il filone dei mondo movies, di straordinario successo in Italia a partire dai primi anni Sessanta, è ancora oggi poco considerato a livello teorico-critico. Queste pellicole sono state tacciate, non senza qualche ragione, di essere deprecabili da un punto di vista etico ed estetico. Rilette con meno pregiudizi queste opere si rivelano invece un interessantissimo bacino testuale, che merita di essere riscoperto almeno sotto il profilo storico-culturale. A partire da questa consapevolezza il saggio interroga i mondo movies degli anni Ottanta focalizzando la propria attenzione sul problema delle identità sessuali e di genere. Seguendo l’intuizione di Dalla Gassa (che considera i mondo movies come un rituale di rispecchiamento collettivo), si metteranno in evidenza le modalità attraverso cui commento e immagini concorrono a costruire determinate narrazioni di genere. A partire dalla loro pervasività presso il pubblico i mondo sono riusciti ad edificare degli autentici immaginari visuali che, riproponendo sullo schermo stereotipi e luoghi comuni, hanno contribuito a radicare negli spettatori una certa immagine delle sessualità non-normative. Gay e transessuali sono in questo senso considerati degli anti-modelli, relegati in una posizione di passività ed utili per definire in negativo l’immagine dell’uomo contemporaneo negli anni in cui l’Aids cominciava a diffondersi.File | Dimensione del file | Formato | |
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