Per Melchiorre Gioia («Nuovo Galateo») il tramonto della civiltà della conversazione è in gran parte dovuto all’«aumento dei teatri», dove gli italiani, già a detta dei viaggiatori stranieri, si mostrano scandalosamente irrispettosi nei confronti degli artisti e del prossimo. Eppure è proprio il teatro a configurarsi come luogo privilegiato per la messa a punto e per la verifica delle norme comportamentali. Nei primi decenni dell’Ottocento, sull’onda della rinnovata moda dei galatei, si moltiplicano i compendi di buone maniere a teatro, talora ancora concepiti come addenda al Della Casa, come nel caso dell’operetta del veneziano Andrea Majer (1822). Aderente al modello offerto dal Gioia, sia nei suoi fondamenti concettuali (il principio della “pulitezza”), sia nella struttura formale articolata sui cinque sensi, il «Galateo dei teatri» di Gaetano Savonarola (1836) affianca gli autorevoli exempla letterari già presenti nell’opera del Gioia ad aneddoti o micro-narrazioni satiriche presentate come autentiche ma, in realtà, frutto della verve inventiva del pedagogo ottocentesco. Nella sua versione “teatrale” il galateo si fa, dunque, “lettura amena”, genere narrativo di consumo volto a insegnare agli italiani le regole della buona creanza.
(2019). Il pubblico teatrale nelle pagine satiriche dei galatei ottocenteschi . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152807
Il pubblico teatrale nelle pagine satiriche dei galatei ottocenteschi
Sirtori, Marco
2019-01-01
Abstract
Per Melchiorre Gioia («Nuovo Galateo») il tramonto della civiltà della conversazione è in gran parte dovuto all’«aumento dei teatri», dove gli italiani, già a detta dei viaggiatori stranieri, si mostrano scandalosamente irrispettosi nei confronti degli artisti e del prossimo. Eppure è proprio il teatro a configurarsi come luogo privilegiato per la messa a punto e per la verifica delle norme comportamentali. Nei primi decenni dell’Ottocento, sull’onda della rinnovata moda dei galatei, si moltiplicano i compendi di buone maniere a teatro, talora ancora concepiti come addenda al Della Casa, come nel caso dell’operetta del veneziano Andrea Majer (1822). Aderente al modello offerto dal Gioia, sia nei suoi fondamenti concettuali (il principio della “pulitezza”), sia nella struttura formale articolata sui cinque sensi, il «Galateo dei teatri» di Gaetano Savonarola (1836) affianca gli autorevoli exempla letterari già presenti nell’opera del Gioia ad aneddoti o micro-narrazioni satiriche presentate come autentiche ma, in realtà, frutto della verve inventiva del pedagogo ottocentesco. Nella sua versione “teatrale” il galateo si fa, dunque, “lettura amena”, genere narrativo di consumo volto a insegnare agli italiani le regole della buona creanza.File | Dimensione del file | Formato | |
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