Negli ultimi decenni è sempre più frequente la messa in scena di opere appartenenti al repertorio sacro, legate alla dimensione confessionale e alla ritualità religiosa. A partire da questioni di ordine storico ed estetico, il saggio si chiede se sia legittimo confrontare il pubblico odierno con versioni rappresentative di opere che dovrebbero escludere qualsivoglia intervento registro per non compromettere il fine didascalico e il senso ultimo, allegorico e dottrinale. La questione è particolarmente delicata nel caso degli oratori metastasiani, la cui coerenza drammaturgia si fonda su un profondo senso religioso e su una concezione logocentrica della poesia per musica.
(2019). La “Betulia liberata”. Oratorio oppure opera seria? . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152828
La “Betulia liberata”. Oratorio oppure opera seria?
Sirtori, Marco
2019-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni è sempre più frequente la messa in scena di opere appartenenti al repertorio sacro, legate alla dimensione confessionale e alla ritualità religiosa. A partire da questioni di ordine storico ed estetico, il saggio si chiede se sia legittimo confrontare il pubblico odierno con versioni rappresentative di opere che dovrebbero escludere qualsivoglia intervento registro per non compromettere il fine didascalico e il senso ultimo, allegorico e dottrinale. La questione è particolarmente delicata nel caso degli oratori metastasiani, la cui coerenza drammaturgia si fonda su un profondo senso religioso e su una concezione logocentrica della poesia per musica.File | Dimensione del file | Formato | |
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