Human vulnerability and practical rationality. A MacIntyrean bioethical perspective. This article focuses on some essays by Alasdair MacIntyre published in the course of thirty years. They are the main sources for the reconstruction of a bioethical perspective based on virtue ethics. This perspective “centers” bioethics on medicine as a social practice and therefore on the relation between the patient and the doctor considered within the effective social network where both alienating and liberating forms of dependency can be found. Human flourishing dos not require an utopian emancipation from all kinds of dependency; on the contrary it requires the practice of ethical and dianoethical virtues which the biological and rational relations of dependency make possible. The exercise of independent practical rationality, which is a relevant factor for realizing the human good, is not meant as an absolute autonomy but as the ability to justify choices and acts from a narrative viewpoint. According to this bioethical perspective disability, considered as the manifestation of human dependence and vulnerability, becomes an opportunity for exercising the “virtues of giving and receiving”, which realize the individual good and the common good; disability therefore encourages to re-think both the human condition and the nature of the social bonds and of social justice.

Questo articolo prende in esame alcuni testi di Alasdair MacIntyre, compresi in un arco temporale di circa trent’anni, a partire dai quali si può ricostruire una prospettiva bioetica che fa perno su un’etica delle virtù. Tale prospettiva “ricentra” la bioetica sulla medicina come pratica sociale e quindi sul rapporto paziente/medico considerato all’interno della concreta trama sociale nella quale agiscono forme di dipendenza tanto alienanti quanto liberanti. Il perseguimento del bene umano non passa quindi attraverso un’utopica emancipazione da ogni forma di dipendenza ma bensì attraverso la pratica delle virtù etiche e dianoetiche resa possibile dai rapporti di dipendenza biologica e razionale. L’esercizio della razionalità pratica indipendente, che costituisce un fattore importante della realizzazione del bene, non viene intesa come autonomia assoluta ma piuttosto come capacità di dar conto delle proprie scelte e azioni dal punto di vista narrativo. In tale prospettiva bioetica la disabilità, in quanto manifestazione della dipendenza e della vulnerabilità umane, diviene un’opportunità per l’esercizio delle “virtù del dare e del ricevere” che realizzano il bene individuale e il bene comune e quindi spinge nella direzione di un ripensamento della condizione umana e della natura del legame sociale e dei suoi criteri di giustizia.

(2019). Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyreana [journal article - articolo]. In MEDICINA E MORALE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152971

Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyreana

Maletta, Santino
2019-01-01

Abstract

Human vulnerability and practical rationality. A MacIntyrean bioethical perspective. This article focuses on some essays by Alasdair MacIntyre published in the course of thirty years. They are the main sources for the reconstruction of a bioethical perspective based on virtue ethics. This perspective “centers” bioethics on medicine as a social practice and therefore on the relation between the patient and the doctor considered within the effective social network where both alienating and liberating forms of dependency can be found. Human flourishing dos not require an utopian emancipation from all kinds of dependency; on the contrary it requires the practice of ethical and dianoethical virtues which the biological and rational relations of dependency make possible. The exercise of independent practical rationality, which is a relevant factor for realizing the human good, is not meant as an absolute autonomy but as the ability to justify choices and acts from a narrative viewpoint. According to this bioethical perspective disability, considered as the manifestation of human dependence and vulnerability, becomes an opportunity for exercising the “virtues of giving and receiving”, which realize the individual good and the common good; disability therefore encourages to re-think both the human condition and the nature of the social bonds and of social justice.
articolo
2019
Questo articolo prende in esame alcuni testi di Alasdair MacIntyre, compresi in un arco temporale di circa trent’anni, a partire dai quali si può ricostruire una prospettiva bioetica che fa perno su un’etica delle virtù. Tale prospettiva “ricentra” la bioetica sulla medicina come pratica sociale e quindi sul rapporto paziente/medico considerato all’interno della concreta trama sociale nella quale agiscono forme di dipendenza tanto alienanti quanto liberanti. Il perseguimento del bene umano non passa quindi attraverso un’utopica emancipazione da ogni forma di dipendenza ma bensì attraverso la pratica delle virtù etiche e dianoetiche resa possibile dai rapporti di dipendenza biologica e razionale. L’esercizio della razionalità pratica indipendente, che costituisce un fattore importante della realizzazione del bene, non viene intesa come autonomia assoluta ma piuttosto come capacità di dar conto delle proprie scelte e azioni dal punto di vista narrativo. In tale prospettiva bioetica la disabilità, in quanto manifestazione della dipendenza e della vulnerabilità umane, diviene un’opportunità per l’esercizio delle “virtù del dare e del ricevere” che realizzano il bene individuale e il bene comune e quindi spinge nella direzione di un ripensamento della condizione umana e della natura del legame sociale e dei suoi criteri di giustizia.
Maletta, Santino Raffaele
(2019). Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyreana [journal article - articolo]. In MEDICINA E MORALE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152971
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