Negli ultimi anni gli studi hanno portato alla luce l’influenza politica e istituzionale esercitata dagli Angiò sui comuni dell’Italia centro-settentrionale. L’analisi delle strategie della comunicazione politica messe in atto dai sovrani di Napoli e dai loro rappresentanti attende ancora di essere affrontata. Documenti materiali e testuali testimoniano che, al pari delle istituzioni civili locali, gli angioini utilizzarono abitualmente l’immagine come strumento di «propaganda» nelle città sottoposte al loro dominio o alla loro influenza. I ritratti dei re di Napoli (a Firenze, Piacenza, Roma, etc.), le immagini delle loro imprese (a San Gimignano e, forse, a Firenze) e, soprattutto, i loro stemmi – spesso inglobati nella panoplia araldica comunale – erano dipinti o scolpiti in diversi punti della città, e specialmente nei palazzi pubblici, ma anche riprodotti su supporti effimeri in occasione di cerimonie solenni. Grazie a loro si voleva rappresentare il potere del monarca nello spazio urbano, affermarne le prerogative, descriverne le ricadute positive per la collettività. Da parte loro, i consigli e i funzionari cittadini si appropriarono dell’immagine, soprattutto araldica, dei sovrani angioini per dichiarare la loro appartenenza politica, e questo anche in anni successivi alla conclusione formale della dominazione o in luoghi che non la sperimentarono mai. Attraverso l’analisi delle rappresentazioni conservate o descritte dalle fonti indirette, si proverà allora a fornire una prima ricostruzione dei temi e delle funzioni dell’iconografia politica angioina nell’Italia centro-settentrionale tra il XIII e il XV secolo, cercando di identificare gli obiettivi di una committenza mutevole ed eterogenea.
(2020). Rappresentazioni del potere angioino nell’Italia comunale: sovrani, ufficiali, città . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/157644
Rappresentazioni del potere angioino nell’Italia comunale: sovrani, ufficiali, città
Ferrari, Matteo;Rao, Riccardo;
2020-01-01
Abstract
Negli ultimi anni gli studi hanno portato alla luce l’influenza politica e istituzionale esercitata dagli Angiò sui comuni dell’Italia centro-settentrionale. L’analisi delle strategie della comunicazione politica messe in atto dai sovrani di Napoli e dai loro rappresentanti attende ancora di essere affrontata. Documenti materiali e testuali testimoniano che, al pari delle istituzioni civili locali, gli angioini utilizzarono abitualmente l’immagine come strumento di «propaganda» nelle città sottoposte al loro dominio o alla loro influenza. I ritratti dei re di Napoli (a Firenze, Piacenza, Roma, etc.), le immagini delle loro imprese (a San Gimignano e, forse, a Firenze) e, soprattutto, i loro stemmi – spesso inglobati nella panoplia araldica comunale – erano dipinti o scolpiti in diversi punti della città, e specialmente nei palazzi pubblici, ma anche riprodotti su supporti effimeri in occasione di cerimonie solenni. Grazie a loro si voleva rappresentare il potere del monarca nello spazio urbano, affermarne le prerogative, descriverne le ricadute positive per la collettività. Da parte loro, i consigli e i funzionari cittadini si appropriarono dell’immagine, soprattutto araldica, dei sovrani angioini per dichiarare la loro appartenenza politica, e questo anche in anni successivi alla conclusione formale della dominazione o in luoghi che non la sperimentarono mai. Attraverso l’analisi delle rappresentazioni conservate o descritte dalle fonti indirette, si proverà allora a fornire una prima ricostruzione dei temi e delle funzioni dell’iconografia politica angioina nell’Italia centro-settentrionale tra il XIII e il XV secolo, cercando di identificare gli obiettivi di una committenza mutevole ed eterogenea.File | Dimensione del file | Formato | |
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