«Homo vagus et inconstans»: una definizione su cui riflettere

My contribution on the theme "Homo vagus et inconstans. Private Winckelmann" starts from a definition on the Winckelmann's personality formulated by the rector of the Cöllnisches Gymnasium in Berlin,Bake, who dates back to the time in Winckelmann was studying there. Many interpreters of the biography and of the work of the scholar of classical antiquities considered this definition to frame the personality of the founder of the modern archeology (Wolfgang Richter, "Homo vagus et inconstans": Ein Urteil über Winckelmann ", in: Festschrift für Gottfried Lücken, Rostock 1968, pp. 731-745). I discuss here the temperament of Winckelmann's character in relation to the choices he had to face in the transfer from his native Germany to Italy and on the basis of his epistolary. The considerations that Goethe expressed on the personality of the citizen of Stendal in his biography "Winckelmann und sein Jahrhundert" are then presented with the function of recording and highlighting aspects of the enterprise of the citizen of Stendal. A third moment regards the "strategies and contradictions" that characterize Winckelmann's positioning in the context of international relations. The focus of the last part of this essay concerns the importance of the "Bildersprache" in the last phase of its activity.

Il mio contributo sul tema "Homo vagus et inconstans. Winckelmann privato" prende avvio da una definizione del Rettore scolastico Bake, che risale all’epoca in Winckelmann studiava al Cöllnisches Gymnasium di Berlino. Molti interpreti della biografia e dell’opera dell’antichista hanno considerato questa dichiarazione utile a inquadrare la personalità del fondatore dell’archeologia moderna (ad es. Wolfgang Richter, "Homo vagus et inconstans": Ein Urteil über Winckelmann", in: Festschrift für Gottfried Lücken, Rostock 1968, pp. 731-745). Riflettendo su questo giudizio e percorrendo l’epistolario winckelmanniano, si ragiona sul temperamento del personaggio in relazione alle scelte che dovette affrontare nel trasferimento dalla natia Germania all’Italia. Alle considerazioni che Goethe espresse sulla personalità del cittadino di Stendal nella biografia" Winckelmann und sein Jahrhundert" è affidata, poi, la funzione di registrare ed evidenziare gli aspetti progettuali dell’impresa del cittadino di Stendal alla luce dei valori da lui coltivati nella vita e nella professione antiquaria. Un terzo momento riguarda le “strategie e le contraddizioni” che ne caratterizzano il posizionamento nel quadro dei rapporti internazionali, mentre si rileva in conclusione l’importanza della Bildersprache per la sua operazione culturale nell’ultima fase della sua attività.