Il XIX secolo rappresenta un momento di svolta dell’interesse delle élites francesi acculturate per il Medio oriente, in cui la conoscenza dei costumi e della religione dell’Altro si fonda sull’esperienza diretta in loco. Si tratta di una sorta di metodologia “pratica” elaborata dagli orientalisti, e condotta in gran parte grazie al lavoro sul campo, che unisce interessi linguistici, antropologici, culturali e storici. In questo contesto emerge un’attenzione per la “costruzione” dell’identità dei popoli. Se è vero che l’Europeo rimane un grande produttore di immagini – la riconfigurazione delle relazioni coloniali, l’industrializzazione, e la rivoluzione dei trasporti e della mobilità degli uomini, garantiscono una dimensione globale all’Europa –, il Medio oriente diventa sempre più riconoscibile e, in qualche modo, integrato nella sfera culturale europea. Si tratta qui di capire come questa interazione fra “mondi” differenti viene presentata e come circoli in Francia nella seconda metà del XIX secolo. A questo proposito le pubblicazioni patrocinate dal Service des missions del Ministero della pubblica istruzione presentano un punto di vista delle élites francesi sulle culture mediorientali che è influenzato dall’immagine stereotipata di una realtà presentata come ostile alla modernità ed alla civilisation europeo-cristiana.
(2020). Il Service des missions e l’imperialismo ‘culturale’ francese in Medio oriente (1842-1890) [journal article - articolo]. In QUADERNI ASIATICI. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/160687
Il Service des missions e l’imperialismo ‘culturale’ francese in Medio oriente (1842-1890)
Vaghi, Massimiliano
2020-01-01
Abstract
Il XIX secolo rappresenta un momento di svolta dell’interesse delle élites francesi acculturate per il Medio oriente, in cui la conoscenza dei costumi e della religione dell’Altro si fonda sull’esperienza diretta in loco. Si tratta di una sorta di metodologia “pratica” elaborata dagli orientalisti, e condotta in gran parte grazie al lavoro sul campo, che unisce interessi linguistici, antropologici, culturali e storici. In questo contesto emerge un’attenzione per la “costruzione” dell’identità dei popoli. Se è vero che l’Europeo rimane un grande produttore di immagini – la riconfigurazione delle relazioni coloniali, l’industrializzazione, e la rivoluzione dei trasporti e della mobilità degli uomini, garantiscono una dimensione globale all’Europa –, il Medio oriente diventa sempre più riconoscibile e, in qualche modo, integrato nella sfera culturale europea. Si tratta qui di capire come questa interazione fra “mondi” differenti viene presentata e come circoli in Francia nella seconda metà del XIX secolo. A questo proposito le pubblicazioni patrocinate dal Service des missions del Ministero della pubblica istruzione presentano un punto di vista delle élites francesi sulle culture mediorientali che è influenzato dall’immagine stereotipata di una realtà presentata come ostile alla modernità ed alla civilisation europeo-cristiana.File | Dimensione del file | Formato | |
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