É comune nella letteratura più recente ricondurre il fenomeno della social television a quella forma di fruizione mediale che i cultural studies hanno definito "audiencing" (Fiske, 1992). Si tratta di un consumo visibile, vale a dire di una performance pubblica che mette in scena l'appartenenza all'audience diffusa di un evento mediale condiviso. A partire da questa definizione, le domande di ricerca si orientano dunque verso i ritmi, i modi e le dialettiche implicate in questa performance dell'attenzione condivisa, nel tentativo di delineare le logiche e le motivazioni che la supportano. I paragrafi successivi metteranno a fuoco i tempi, gli spazi e i valori implicati in queste dinamiche di visibilità. Sarà innanzitutto la dimensione spaziale a essere oggetto di discussione, nella sua duplice natura strutturale e interazionale. Le pratiche di visibilità della social television sono infatti ospitate da una piattaforma che ha una precisa configurazione materiale e che, in questo caso, coincide con un sito di social networking supportato da interessi commerciali. Su questo livello strutturale si innesta la configurazione variabile dei pattern conversazionali che dà luogo a precise geografie relazionali, più o meno stabili nel tempo. L'attenzione si soffermerà poi sulla temporalità della social television che sempre più spesso coincide con un recupero del valore della diretta e della contemporaneità della fruizione. Infine, l'analisi si soffermerà sul valore sociale e culturale implicato nella condivisione dell'attenzione.

(2015). La social television come performance dell'attenzione . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/162076

La social television come performance dell'attenzione

Murru, Maria Francesca
2015-01-01

Abstract

É comune nella letteratura più recente ricondurre il fenomeno della social television a quella forma di fruizione mediale che i cultural studies hanno definito "audiencing" (Fiske, 1992). Si tratta di un consumo visibile, vale a dire di una performance pubblica che mette in scena l'appartenenza all'audience diffusa di un evento mediale condiviso. A partire da questa definizione, le domande di ricerca si orientano dunque verso i ritmi, i modi e le dialettiche implicate in questa performance dell'attenzione condivisa, nel tentativo di delineare le logiche e le motivazioni che la supportano. I paragrafi successivi metteranno a fuoco i tempi, gli spazi e i valori implicati in queste dinamiche di visibilità. Sarà innanzitutto la dimensione spaziale a essere oggetto di discussione, nella sua duplice natura strutturale e interazionale. Le pratiche di visibilità della social television sono infatti ospitate da una piattaforma che ha una precisa configurazione materiale e che, in questo caso, coincide con un sito di social networking supportato da interessi commerciali. Su questo livello strutturale si innesta la configurazione variabile dei pattern conversazionali che dà luogo a precise geografie relazionali, più o meno stabili nel tempo. L'attenzione si soffermerà poi sulla temporalità della social television che sempre più spesso coincide con un recupero del valore della diretta e della contemporaneità della fruizione. Infine, l'analisi si soffermerà sul valore sociale e culturale implicato nella condivisione dell'attenzione.
2015
Murru, Maria Francesca
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