Il paper intende affrontare la questione delle culture civiche presenti su internet a partire dal dibattito teorico sulla rete e le sue implicazioni in relazione al discorso e alla prassi politica. Nella prima parte verranno messi in luce i presupposti delle riflessioni più recenti che tematizzano la possibilità che il web, in quanto luogo di discussione e partecipazione tendenzialmente libero e inclusivo, possa rappresentare l’incarnazione del modello idealtipico di sfera pubblica borghese, magistralmente elaborato da Habermas (1962; 1981). Grazie all’interattività, ai bassi costi di produzione e distribuzione, a una nuova struttura di comunicazione many-to-many, le nuove tecnologie digitali sembrerebbero consentire la realizzazione di una intersoggettività pura, autenticamente orientata all’intesa reciproca e non contaminata dall’agire strumentale dei sistemi politici ed economici. Tuttavia, se si analizzano le ricerche empiriche finora condotte (tra gli altri Whilelm, 1999; Tsaliki, 2002; Wright e Street, 2007), si osserva che, accanto a contributi che evidenziano una notevole capacità deliberativa delle discussioni online, ne esistono altrettanti che, al contrario, mettono in luce un gap profondo tra l’ideale normativo e la prassi concretamente messa in atto. Attraverso un doppio binario, induttivo e deduttivo, si tenterà di provare come la contraddittorietà radicale di tali risultati empirici sia in ultima istanza riconducibile alle problematicità insite nel modello habermasiano e alla sua inadeguatezza nel cogliere la complessità dei processi della partecipazione politica che hanno luogo sulla rete. Più nello specifico, ci si soffermerà sul deficit “culturale” (Alexander, 1991) che contraddistingue l’impostazione habermasiana e che conduce a una disattenzione strutturale verso la dimensione dei significati simbolici, delle identità e dei posizionamenti sociali, finendo così per prestare il fianco alle derive del determinismo tecnologico (Lievrouw, 2002).

(2012). (New) Media e culture civiche tra utopie comunicative e promesse partecipative . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/162084

(New) Media e culture civiche tra utopie comunicative e promesse partecipative

Murru, Maria Francesca
2012-01-01

Abstract

Il paper intende affrontare la questione delle culture civiche presenti su internet a partire dal dibattito teorico sulla rete e le sue implicazioni in relazione al discorso e alla prassi politica. Nella prima parte verranno messi in luce i presupposti delle riflessioni più recenti che tematizzano la possibilità che il web, in quanto luogo di discussione e partecipazione tendenzialmente libero e inclusivo, possa rappresentare l’incarnazione del modello idealtipico di sfera pubblica borghese, magistralmente elaborato da Habermas (1962; 1981). Grazie all’interattività, ai bassi costi di produzione e distribuzione, a una nuova struttura di comunicazione many-to-many, le nuove tecnologie digitali sembrerebbero consentire la realizzazione di una intersoggettività pura, autenticamente orientata all’intesa reciproca e non contaminata dall’agire strumentale dei sistemi politici ed economici. Tuttavia, se si analizzano le ricerche empiriche finora condotte (tra gli altri Whilelm, 1999; Tsaliki, 2002; Wright e Street, 2007), si osserva che, accanto a contributi che evidenziano una notevole capacità deliberativa delle discussioni online, ne esistono altrettanti che, al contrario, mettono in luce un gap profondo tra l’ideale normativo e la prassi concretamente messa in atto. Attraverso un doppio binario, induttivo e deduttivo, si tenterà di provare come la contraddittorietà radicale di tali risultati empirici sia in ultima istanza riconducibile alle problematicità insite nel modello habermasiano e alla sua inadeguatezza nel cogliere la complessità dei processi della partecipazione politica che hanno luogo sulla rete. Più nello specifico, ci si soffermerà sul deficit “culturale” (Alexander, 1991) che contraddistingue l’impostazione habermasiana e che conduce a una disattenzione strutturale verso la dimensione dei significati simbolici, delle identità e dei posizionamenti sociali, finendo così per prestare il fianco alle derive del determinismo tecnologico (Lievrouw, 2002).
2012
Murru, Maria Francesca
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