The article analyzes conventions, charts, and declarations aiming at the recognition of the children’s right to move being inspired by recent international documents regarding the theme of the movement through a rightsbased approach. The interpretation is based on the concept of capabilities and, secondary, on unperceived rights unfolding the connection between the right to move and the possibility to choose in the everyday life. Thereafter, a typical day of an 8-year-old pupil is described through a phenomenological approach and sustained by data from several sources. The description focuses on the possibility of the child to be, or not to be, active. This choice is based, from one side, to highlight the complexity of the phenomenon and the relevance of the choices of the adults (parents, relatives, teachers, trainers, animators) in promoting the movement, from the other side, to emphasize the relevance in terms of rights in relation to geographical and sociocultural variables influencing the possibilities to be active in everyday life. The conclusions reflect on the actual situation about the respect of the right to move, and on the fundamental role of the school, ending with some experimentation proposals.

Il contributo analizza le convenzioni, le carte, le dichiarazioni che tendono al riconoscimento del diritto al movimento dei bambini ed è ispirato da alcuni recenti documenti internazionali che hanno affrontato il tema del movimento con un approccio centrato sui diritti. Viene proposta una lettura del tema dei diritti basata sulle capabilities e, in minor misura, dei diritti inavvertiti da cui si evince quanto il diritto al movimento consenta possibilità di scelta nella quotidianità. Con un approccio fenomenologico supportato da dati di varie fonti, viene successivamente descritta la giornata di un bambino di otto anni letta dal punto di vista delle possibilità, o delle impossibilità, di fare esperienze di movimento. Tale scelta si basa su due fondamentali ragioni: evidenziare la complessità del fenomeno e l’importanza che le scelte degli adulti (genitori, parenti, insegnanti, allenatori, animatori) hanno nel promuovere o meno il movimento; mettere in luce la rilevanza in termini di diritti rispetto alle variabili geografiche e socioculturali che sottostanno alla possibilità di essere più o meno attivi nel corso della giornata. Le conclusioni riflettono sull'attuale stato del rispetto del diritto al movimento, sul fondamentale ruolo della scuola e lanciano alcune proposte di sperimentazione.

(2020). Attive quotidianità: il diritto dei bambini al movimento [journal article - articolo]. In FORMAZIONE & INSEGNAMENTO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/163294

Attive quotidianità: il diritto dei bambini al movimento

Borgogni, Antonio
2020-01-01

Abstract

The article analyzes conventions, charts, and declarations aiming at the recognition of the children’s right to move being inspired by recent international documents regarding the theme of the movement through a rightsbased approach. The interpretation is based on the concept of capabilities and, secondary, on unperceived rights unfolding the connection between the right to move and the possibility to choose in the everyday life. Thereafter, a typical day of an 8-year-old pupil is described through a phenomenological approach and sustained by data from several sources. The description focuses on the possibility of the child to be, or not to be, active. This choice is based, from one side, to highlight the complexity of the phenomenon and the relevance of the choices of the adults (parents, relatives, teachers, trainers, animators) in promoting the movement, from the other side, to emphasize the relevance in terms of rights in relation to geographical and sociocultural variables influencing the possibilities to be active in everyday life. The conclusions reflect on the actual situation about the respect of the right to move, and on the fundamental role of the school, ending with some experimentation proposals.
articolo
2020
Il contributo analizza le convenzioni, le carte, le dichiarazioni che tendono al riconoscimento del diritto al movimento dei bambini ed è ispirato da alcuni recenti documenti internazionali che hanno affrontato il tema del movimento con un approccio centrato sui diritti. Viene proposta una lettura del tema dei diritti basata sulle capabilities e, in minor misura, dei diritti inavvertiti da cui si evince quanto il diritto al movimento consenta possibilità di scelta nella quotidianità. Con un approccio fenomenologico supportato da dati di varie fonti, viene successivamente descritta la giornata di un bambino di otto anni letta dal punto di vista delle possibilità, o delle impossibilità, di fare esperienze di movimento. Tale scelta si basa su due fondamentali ragioni: evidenziare la complessità del fenomeno e l’importanza che le scelte degli adulti (genitori, parenti, insegnanti, allenatori, animatori) hanno nel promuovere o meno il movimento; mettere in luce la rilevanza in termini di diritti rispetto alle variabili geografiche e socioculturali che sottostanno alla possibilità di essere più o meno attivi nel corso della giornata. Le conclusioni riflettono sull'attuale stato del rispetto del diritto al movimento, sul fondamentale ruolo della scuola e lanciano alcune proposte di sperimentazione.
Borgogni, Antonio
(2020). Attive quotidianità: il diritto dei bambini al movimento [journal article - articolo]. In FORMAZIONE & INSEGNAMENTO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/163294
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