Il saggio si propone di indagare se il dettato dell’art. 45 Cost. e le riforme del diritto cooperativo operate negli ultimi anni possano ancora – e in che misura – fondare la specialità del lavoro associato in cooperativa o se, invece, il rapporto di scambio avente a oggetto lavoro sia sempre più destinato a convergere verso l’omologazione con le altre forme di lavoro, e in particolare con il rapporto di lavoro subordinato. Questo ambito di ricerca propriamente teorico – attinente alla fisiologia giuridica delle società cooperative – non può sottrarsi al confronto con le evidenze empiriche provenienti dalla realtà economico-produttiva e, ancor più, con la percezione sociale della cooperazione, in alcuni casi balzata ai disonori della cronaca, al punto che purtroppo da qualche tempo il termine “cooperative”, in molti luoghi di lavoro e nell’esperienza dei comuni lavoratori, non rimanda alla tradizionale idea solidaristica e di condivisione dell’impresa tra le persone che vi operano, all’essere collettivamente padroni di se stessi, ma inverte il suo senso storico (e costituzionale), segnalando il massimo della precarietà e del disagio. La ricerca è strutturata in due parti, la prima dedicata al contesto giuridico in cui si colloca il lavoro in cooperativa (l’articolo 45 Cost.: la «funzione sociale» della cooperazione e il binomio tutela-controllo; la cooperazione nella disciplina codicistica e nella legislazione speciale; la riforma del diritto societario di cui alla l.n. 366/2001 e al d.lgs. n. 6/2003: due scelte divergenti e il ritorno alla centralità della disciplina codicistica.), e la seconda rivolta appunto all’approfondimento dei profili disciplinari del lavoro in cooperativa, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore.
(2008). La disciplina del socio lavoratore tra vera e falsa cooperazione (prima parte) [journal article - articolo]. In RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/167431
La disciplina del socio lavoratore tra vera e falsa cooperazione (prima parte)
Imberti, Lucio
2008-01-01
Abstract
Il saggio si propone di indagare se il dettato dell’art. 45 Cost. e le riforme del diritto cooperativo operate negli ultimi anni possano ancora – e in che misura – fondare la specialità del lavoro associato in cooperativa o se, invece, il rapporto di scambio avente a oggetto lavoro sia sempre più destinato a convergere verso l’omologazione con le altre forme di lavoro, e in particolare con il rapporto di lavoro subordinato. Questo ambito di ricerca propriamente teorico – attinente alla fisiologia giuridica delle società cooperative – non può sottrarsi al confronto con le evidenze empiriche provenienti dalla realtà economico-produttiva e, ancor più, con la percezione sociale della cooperazione, in alcuni casi balzata ai disonori della cronaca, al punto che purtroppo da qualche tempo il termine “cooperative”, in molti luoghi di lavoro e nell’esperienza dei comuni lavoratori, non rimanda alla tradizionale idea solidaristica e di condivisione dell’impresa tra le persone che vi operano, all’essere collettivamente padroni di se stessi, ma inverte il suo senso storico (e costituzionale), segnalando il massimo della precarietà e del disagio. La ricerca è strutturata in due parti, la prima dedicata al contesto giuridico in cui si colloca il lavoro in cooperativa (l’articolo 45 Cost.: la «funzione sociale» della cooperazione e il binomio tutela-controllo; la cooperazione nella disciplina codicistica e nella legislazione speciale; la riforma del diritto societario di cui alla l.n. 366/2001 e al d.lgs. n. 6/2003: due scelte divergenti e il ritorno alla centralità della disciplina codicistica.), e la seconda rivolta appunto all’approfondimento dei profili disciplinari del lavoro in cooperativa, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore.File | Dimensione del file | Formato | |
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