L’obiettivo del paper è scomporre il rischio di credito fisiologico, assunto dalla banca in base alla sua attività di prestito e alle scelte del management, dal rischio di credito derivante da una inefficiente gestione del processo di screening e di monitoring. L’analisi è condotta su un campione di 332 banche italiane – 50 in forma di società per azioni (Spa), 23 popolari (Popolari) e 259 banche di credito cooperativo (Bcc) – durante il periodo temporale 2006-2017. Per ciascun anno si stima la frontiera efficiente, intesa come l’insieme di pratiche migliori nella gestione del credito, in grado di minimizzare il rischio di credito in funzione della congiuntura economica, della situazione concorrenziale, del tasso di interesse praticato e della struttura tecnica del portafoglio prestiti (ad esempio, aperture di credito, mutui, credito al consumo e altre forme tecniche). I risultati ottenuti, da una parte segnalano l’esistenza di un certo livello di inefficienza ma dall’altro evidenziano un processo di deciso miglioramento nella gestione del credito. La dimensione, inoltre, spiega la maggiore inefficienza nel credito solo per le banche che mostrano alti livelli di rischio di credito. Per le banche con minori livelli di Npls l’inefficienza, tra esse, è simile a prescindere dalla dimensione.
(2020). L’efficienza nel processo del credito. Evidenze nel settore bancario italiano. [journal article - articolo]. In BANCARIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/172858
L’efficienza nel processo del credito. Evidenze nel settore bancario italiano.
Piatti, Domenico;Cincinelli, Peter
2020-01-01
Abstract
L’obiettivo del paper è scomporre il rischio di credito fisiologico, assunto dalla banca in base alla sua attività di prestito e alle scelte del management, dal rischio di credito derivante da una inefficiente gestione del processo di screening e di monitoring. L’analisi è condotta su un campione di 332 banche italiane – 50 in forma di società per azioni (Spa), 23 popolari (Popolari) e 259 banche di credito cooperativo (Bcc) – durante il periodo temporale 2006-2017. Per ciascun anno si stima la frontiera efficiente, intesa come l’insieme di pratiche migliori nella gestione del credito, in grado di minimizzare il rischio di credito in funzione della congiuntura economica, della situazione concorrenziale, del tasso di interesse praticato e della struttura tecnica del portafoglio prestiti (ad esempio, aperture di credito, mutui, credito al consumo e altre forme tecniche). I risultati ottenuti, da una parte segnalano l’esistenza di un certo livello di inefficienza ma dall’altro evidenziano un processo di deciso miglioramento nella gestione del credito. La dimensione, inoltre, spiega la maggiore inefficienza nel credito solo per le banche che mostrano alti livelli di rischio di credito. Per le banche con minori livelli di Npls l’inefficienza, tra esse, è simile a prescindere dalla dimensione.File | Dimensione del file | Formato | |
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