La tecnica delle domande circolari viene utilizzata, nella psicoterapia sistemica integrata, per esplorare le interazioni che, all’interno del contesto famigliare, ciascun membro instaura con sé stesso, con gli altri, con l’ambiente circostante e i significati e i valori ad esse attribuiti. All’interno di questo processo, la circolarità dell’informazione induce ciascun partecipante ad impegnarsi in letture alternative e ad immaginare nuovi possibili percorsi e ipotesi sulla propria vita. Il presente contributo intende fornire un esempio di declinazione di questa metodologia, propria della clinica psicoterapeutica, nell’ambito della pedagogia speciale e, in particolare, nel progetto “Inclusione sociale ecologica”, condotto dall’Università di Bergamo in collaborazione del Coordinamento Bergamasco Integrazione (CBI). Allo scopo ultimo di favorire e sostenere l’inclusione sociale di 15 adulti con disabilità (tra i 20 e 54 anni) all’interno dei loro contesti di vita quotidiana, è stata condotta una ricerca qualitativa per far emergere, in modo riflessivo e circolare, bisogni, desideri, consuetudini, pregiudizi, credenze e orizzonti di senso intorno ad alcuni temi cruciali per l’adultità (tempo libero, processi e spazi decisionali, autodeterminazione, partecipazione sociale, ecc.). L’applicazione della tecnica delle domande circolari in sede di intervista e la successiva triangolazione e analisi semantica delle narrazioni raccolte hanno prodotto due principali risultati: 1. hanno permesso di aprire spazi di interpretazione molto ampi che, proprio in un’ottica sistemica, hanno portato tutti gli attori coinvolti a riconfigurare (in senso soggettivo e intersoggettivo) significati e prospettive della propria realtà e del proprio progetto di vita; 2. hanno consentito di integrare le sottese dimensioni (culturali, sociali, psicologiche e pedagogiche) che caratterizzano la persona adulta con disabilità e i suoi contesti di vita in una progettualità educativa condivisa. Infine, nel tentativo di informare la ricerca sulla disabilità, il contributo vuole offrire alcuni spunti di riflessione che l’allargamento di campo, inaugurato dall’approccio sistemico e dalle sue tecniche di indagine, ha consentito di rivelare su diversi livelli (epistemologico, pedagogico, metodologico, sociale, culturale e valoriale).
(2020). Che cosa fa nel tempo libero? Dall’intervista circolare a un’analisi critico-sistemica della disabilità adulta . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/175460
Che cosa fa nel tempo libero? Dall’intervista circolare a un’analisi critico-sistemica della disabilità adulta
Giraldo, Mabel
2020-01-01
Abstract
La tecnica delle domande circolari viene utilizzata, nella psicoterapia sistemica integrata, per esplorare le interazioni che, all’interno del contesto famigliare, ciascun membro instaura con sé stesso, con gli altri, con l’ambiente circostante e i significati e i valori ad esse attribuiti. All’interno di questo processo, la circolarità dell’informazione induce ciascun partecipante ad impegnarsi in letture alternative e ad immaginare nuovi possibili percorsi e ipotesi sulla propria vita. Il presente contributo intende fornire un esempio di declinazione di questa metodologia, propria della clinica psicoterapeutica, nell’ambito della pedagogia speciale e, in particolare, nel progetto “Inclusione sociale ecologica”, condotto dall’Università di Bergamo in collaborazione del Coordinamento Bergamasco Integrazione (CBI). Allo scopo ultimo di favorire e sostenere l’inclusione sociale di 15 adulti con disabilità (tra i 20 e 54 anni) all’interno dei loro contesti di vita quotidiana, è stata condotta una ricerca qualitativa per far emergere, in modo riflessivo e circolare, bisogni, desideri, consuetudini, pregiudizi, credenze e orizzonti di senso intorno ad alcuni temi cruciali per l’adultità (tempo libero, processi e spazi decisionali, autodeterminazione, partecipazione sociale, ecc.). L’applicazione della tecnica delle domande circolari in sede di intervista e la successiva triangolazione e analisi semantica delle narrazioni raccolte hanno prodotto due principali risultati: 1. hanno permesso di aprire spazi di interpretazione molto ampi che, proprio in un’ottica sistemica, hanno portato tutti gli attori coinvolti a riconfigurare (in senso soggettivo e intersoggettivo) significati e prospettive della propria realtà e del proprio progetto di vita; 2. hanno consentito di integrare le sottese dimensioni (culturali, sociali, psicologiche e pedagogiche) che caratterizzano la persona adulta con disabilità e i suoi contesti di vita in una progettualità educativa condivisa. Infine, nel tentativo di informare la ricerca sulla disabilità, il contributo vuole offrire alcuni spunti di riflessione che l’allargamento di campo, inaugurato dall’approccio sistemico e dalle sue tecniche di indagine, ha consentito di rivelare su diversi livelli (epistemologico, pedagogico, metodologico, sociale, culturale e valoriale).File | Dimensione del file | Formato | |
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