Queste settimane hanno visto irrompere un evento, imprevisto e incontrollabile che ha spaccato ed aperto il tempo nostro, il tempo della nostra convivenza, il tempo del mondo (delle economie, delle politiche, delle governabilità, delle ragioni tecnico-scientifiche, …) il tempo interiore e personale di ogni uomo e donna. Un evento che (ancora una volta?) ha rotto il velo della nostra potenza, della nostra capacità di controllo, delle procedure delle tecnoscienze verso il controllo dei meccanismi della vita. Ha rotto la via della nostra perfezione, del sogno dell’uomo di autogenerarsi. Un evento rompe e sincronizza il tempo, quanto meno lo intreccia. E obbliga a una certa verità: del riconoscimento e del senso. Certo, non tutti lo colgono, perché è duro l’evento. Questo, poi, è un evento drammatico, che travolge sicurezze e continuità. Impone la paura per il rischio e i limiti imposti alla vita. Non siamo abituati, in tanti, a perdere il controllo, la capacità di prevedere, di capire. L'evento rompe tutto questo! Ci riporta all’imperfezione, alla vulnerabilità, alla caducità. Al vivere tra i rischi di un pensare e di un agire non solo imperfetto per i limiti propri ed intrinseci, ma perché cieco, unilaterale e irresponsabile.
(2020). Elogio dell'imperfezione al tempo della pandemia [journal article - articolo]. In SERVITIUM. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/176206
Elogio dell'imperfezione al tempo della pandemia
Lizzola, Ivo
2020-01-01
Abstract
Queste settimane hanno visto irrompere un evento, imprevisto e incontrollabile che ha spaccato ed aperto il tempo nostro, il tempo della nostra convivenza, il tempo del mondo (delle economie, delle politiche, delle governabilità, delle ragioni tecnico-scientifiche, …) il tempo interiore e personale di ogni uomo e donna. Un evento che (ancora una volta?) ha rotto il velo della nostra potenza, della nostra capacità di controllo, delle procedure delle tecnoscienze verso il controllo dei meccanismi della vita. Ha rotto la via della nostra perfezione, del sogno dell’uomo di autogenerarsi. Un evento rompe e sincronizza il tempo, quanto meno lo intreccia. E obbliga a una certa verità: del riconoscimento e del senso. Certo, non tutti lo colgono, perché è duro l’evento. Questo, poi, è un evento drammatico, che travolge sicurezze e continuità. Impone la paura per il rischio e i limiti imposti alla vita. Non siamo abituati, in tanti, a perdere il controllo, la capacità di prevedere, di capire. L'evento rompe tutto questo! Ci riporta all’imperfezione, alla vulnerabilità, alla caducità. Al vivere tra i rischi di un pensare e di un agire non solo imperfetto per i limiti propri ed intrinseci, ma perché cieco, unilaterale e irresponsabile.File | Dimensione del file | Formato | |
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