Per tutta la storia del 900 l’Iran è stato caratterizzato da una serie di rivoluzione, il che l’ha reso del tutto paragonabile con la vis espressa nel corso del secoli alla Francia, paese rivoluzionario par excellence. Come la Rivoluzione francese, così come quella bolscevica, caratterizzate come ogni evento similare da una forte componente ideologica, hanno introdotto nuovi culti, riti e mitologie, il culto della Dea Ragione in Francia, mentre in Russia la religione sarà sostituita dal culto della personalità e dal “Sole sovietico”, quella iraniana fa della componente religioso-politica sciita uno dei suoi elementi base e inserisce all’interno del discorso della teoria politologica un fattore del tutto nuovo, il velayat-e faqih, il governo del giurisperito e, con esso una nuova formulazione istituzionale: quella della repubblica islamica, sintetizzando così principi storicamente occidentali, con gli elementi teologici dello sciismo duodecimano, ma anche con profondi influssi del socialismo, il “socialismo rosso”, caro a Ali Shariati. Per consolidare la nuova Repubblica il regime farà ampio ricorso a quella che diverrà una vera e propria mitologia, con slogan, poster e murales che visualizzano il nemico e lo identificano negli Stati Uniti e in taluni paesi europei, e che avranno un impatto notevole non solo sulle relazioni tra Iran e Occidente, ma paradossalmente porteranno altresì a fratture sistemiche all’interno della stessa società iraniana, perpetrando la forza rivoluzionaria anche oggigiorno, come il Movimento Verde nel 2009 e le recenti proteste giovanili per Masha Amini possono dimostrare.
(2021). Iran. Il paese delle rivoluzioni [journal article - articolo]. In STORIA URBANA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/185242
Iran. Il paese delle rivoluzioni
Brunelli, Michele
2021-01-01
Abstract
Per tutta la storia del 900 l’Iran è stato caratterizzato da una serie di rivoluzione, il che l’ha reso del tutto paragonabile con la vis espressa nel corso del secoli alla Francia, paese rivoluzionario par excellence. Come la Rivoluzione francese, così come quella bolscevica, caratterizzate come ogni evento similare da una forte componente ideologica, hanno introdotto nuovi culti, riti e mitologie, il culto della Dea Ragione in Francia, mentre in Russia la religione sarà sostituita dal culto della personalità e dal “Sole sovietico”, quella iraniana fa della componente religioso-politica sciita uno dei suoi elementi base e inserisce all’interno del discorso della teoria politologica un fattore del tutto nuovo, il velayat-e faqih, il governo del giurisperito e, con esso una nuova formulazione istituzionale: quella della repubblica islamica, sintetizzando così principi storicamente occidentali, con gli elementi teologici dello sciismo duodecimano, ma anche con profondi influssi del socialismo, il “socialismo rosso”, caro a Ali Shariati. Per consolidare la nuova Repubblica il regime farà ampio ricorso a quella che diverrà una vera e propria mitologia, con slogan, poster e murales che visualizzano il nemico e lo identificano negli Stati Uniti e in taluni paesi europei, e che avranno un impatto notevole non solo sulle relazioni tra Iran e Occidente, ma paradossalmente porteranno altresì a fratture sistemiche all’interno della stessa società iraniana, perpetrando la forza rivoluzionaria anche oggigiorno, come il Movimento Verde nel 2009 e le recenti proteste giovanili per Masha Amini possono dimostrare.File | Dimensione del file | Formato | |
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