In this essay I propose 5 variations of the theme “hate”. In all its variations the common theme is that hate – as opposed to feelings like resentment, anger, envy, jealousy, rivalry – is not a feeling. Hate is rather a gesture, an action perpetrated in full awareness in response to the feelings mentioned above or other emotions. However, emotions are provisions to action that don’t determine the decision or resolution. Hate instead is a resolution. This distinction is getting blurred in psychology as the concept of well-being, whatever it means, is confused with awareness reducing the possibility of “healing” the psyche. The Holocaust, the Stalinist trials, and every type of totalitarianism, are, first of all, material projects of conscious purpose. Freud claimed: «awareness is not enough», and Gregory Bateson added: «awareness is harmful».

In questo saggio produrrò 5 variazioni sul tema dell’odio, in ognuna si sostiene che l’odio – a differenza dei sentimenti di rancore, rabbia, invidia, gelosia, rivalsa – non è un sentimento. L’odio è un gesto del tutto consapevole, è una scelta che può dipendere dalla reazione ai sentimenti elencati sopra, o ad altri, ma i sentimenti, che sono disposizioni all’azione, non determinano ancora la decisione, la deliberazione. L’odio invece è deliberazione. Questa distinzione si è sempre più offuscata, in ambito psicologico, da quando si confonde il “benessere”, qualsiasi cosa sia, con la consapevolezza, riducendo la “guarigione” psichica alla consapevolezza. Ma la Shoah, i processi stalinisti e ogni forma di totalitarismo è, in primo luogo, progetto materiale, finalità cosciente e consapevolezza. In questo senso, se Freud disse «la consapevolezza non basta», Bateson aggiunse «la consapevolezza è dannosa».

(2021). Odio. Cinque speculazioni e una provocazione [journal article - articolo]. In PSICOBIETTIVO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/185280

Odio. Cinque speculazioni e una provocazione

Barbetta, Pietro
2021-01-01

Abstract

In this essay I propose 5 variations of the theme “hate”. In all its variations the common theme is that hate – as opposed to feelings like resentment, anger, envy, jealousy, rivalry – is not a feeling. Hate is rather a gesture, an action perpetrated in full awareness in response to the feelings mentioned above or other emotions. However, emotions are provisions to action that don’t determine the decision or resolution. Hate instead is a resolution. This distinction is getting blurred in psychology as the concept of well-being, whatever it means, is confused with awareness reducing the possibility of “healing” the psyche. The Holocaust, the Stalinist trials, and every type of totalitarianism, are, first of all, material projects of conscious purpose. Freud claimed: «awareness is not enough», and Gregory Bateson added: «awareness is harmful».
articolo
2021
In questo saggio produrrò 5 variazioni sul tema dell’odio, in ognuna si sostiene che l’odio – a differenza dei sentimenti di rancore, rabbia, invidia, gelosia, rivalsa – non è un sentimento. L’odio è un gesto del tutto consapevole, è una scelta che può dipendere dalla reazione ai sentimenti elencati sopra, o ad altri, ma i sentimenti, che sono disposizioni all’azione, non determinano ancora la decisione, la deliberazione. L’odio invece è deliberazione. Questa distinzione si è sempre più offuscata, in ambito psicologico, da quando si confonde il “benessere”, qualsiasi cosa sia, con la consapevolezza, riducendo la “guarigione” psichica alla consapevolezza. Ma la Shoah, i processi stalinisti e ogni forma di totalitarismo è, in primo luogo, progetto materiale, finalità cosciente e consapevolezza. In questo senso, se Freud disse «la consapevolezza non basta», Bateson aggiunse «la consapevolezza è dannosa».
Barbetta, Pietro
(2021). Odio. Cinque speculazioni e una provocazione [journal article - articolo]. In PSICOBIETTIVO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/185280
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