Il dialogo di Gadamer con Hegel, mediato dall’interpretazione heideggeriana di Hegel, ha uno dei suoi punti nodali nella definizione del concetto di dialettica. Per Gadamer la “fine” (dell’arte, della storia, della filosofia) a cui conduce la sintesi hegeliana – momento che mancava alla dialettica degli antichi – è da intendersi in senso logico come conservazione liberante e autocosciente dei momenti precedenti dello spirito. L’esposizione dialettica dello speculativo, che precede il raggiungimento dell’assoluto razionale, ricalca d’altra parte il movimento stesso del dialogo, in cui ogni concetto fondamentale della filosofia deve essere “ripreso” affinché sia portata a maturazione ogni sua possibilità nascosta. Rifiutando la “chiusura” del movimento dell’esperienza prevista dal sistema hegeliano, Gadamer rielabora la dialettica di Hegel in una dialettica “ermeneutica” in cui i caratteri della negatività, della speculatività e della “fenomenologicità” sono letti alla luce della tesi secondo cui “l’essere che può venir compreso è linguaggio”, e riferiti a una concezione della verità come “gioco” in cui ogni esistenza comprendente è sin dall’inizio coinvolta.
(2011). Gadamer e Hegel: la “ripresa” dialogica della dialettica . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/190641
Gadamer e Hegel: la “ripresa” dialogica della dialettica
Marafioti, Rosa Maria
2011-01-01
Abstract
Il dialogo di Gadamer con Hegel, mediato dall’interpretazione heideggeriana di Hegel, ha uno dei suoi punti nodali nella definizione del concetto di dialettica. Per Gadamer la “fine” (dell’arte, della storia, della filosofia) a cui conduce la sintesi hegeliana – momento che mancava alla dialettica degli antichi – è da intendersi in senso logico come conservazione liberante e autocosciente dei momenti precedenti dello spirito. L’esposizione dialettica dello speculativo, che precede il raggiungimento dell’assoluto razionale, ricalca d’altra parte il movimento stesso del dialogo, in cui ogni concetto fondamentale della filosofia deve essere “ripreso” affinché sia portata a maturazione ogni sua possibilità nascosta. Rifiutando la “chiusura” del movimento dell’esperienza prevista dal sistema hegeliano, Gadamer rielabora la dialettica di Hegel in una dialettica “ermeneutica” in cui i caratteri della negatività, della speculatività e della “fenomenologicità” sono letti alla luce della tesi secondo cui “l’essere che può venir compreso è linguaggio”, e riferiti a una concezione della verità come “gioco” in cui ogni esistenza comprendente è sin dall’inizio coinvolta.File | Dimensione del file | Formato | |
---|---|---|---|
Gadamer e Hegel.pdf
Solo gestori di archivio
Versione:
publisher's version - versione editoriale
Licenza:
Licenza default Aisberg
Dimensione del file
2.71 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.71 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo