La concezione fenomenologico-trascendentale del tempo: la temporalità husserliana quale «senso ultimo» della forma pura kantiana

Husserl elabora la propria concezione della coscienza interna del tempo anche confrontandosi con Kant, da cui prende le distanze per il suo metodo “regressivo” e per il suo “psicologismo”, ma considera già sulla via della scoperta dell’intenzionalità e del tempo “oggettivo” della scienza. Nella concezione intersoggettiva della spazio-temporalità come forma del “mondo della vita” Husserl riprende inoltre il concetto kantiano di idea, leggendo le “Critiche” con “occhi fenomenologici” e rimanendo così fedele al senso ultimo della loro “rivoluzione”, rimasto nascosto a Kant stesso.