Sebbene Heidegger critichi Hegel perché lo considera come uno dei principali rappresentanti di quel primato del “teoretico” che ha condotto, lungo il corso della storia della filosofia, all’oblio della temporalità originaria quale senso dell’essere in generale e alla dimenticanza della verità dell’essere stesso, egli si confronta con i testi hegeliani sin dalla metà degli anni Venti. Heidegger elabora il metodo della “distruzione” fenomenologica a partire dalla “fluidificazione” hegeliana dei concetti e assume la “Fenomenologia dello spirito” a modello di una scienza storica, in quanto essa descrive il passaggio da una figura all’altra del sapere come frutto dell’esperienza. Il dialogo tra la coscienza “ontica”, soggetto dell’esperienza, e la coscienza “pre-ontologica”, che la guida e la fa “ri-voltare” nel sapere dell’essere, allude già secondo Heidegger alla differenza ontologica e al dispiego di ente ed essere, ossia al “ni-ente” – alla finitudine – dell’essere, che fa breccia nell’autocoscienza assoluta dello spirito e prepara l’evento di una verità originaria.
(2008). La Fenomenologia dello spirito come compimento e inizio storico. La «Rammemorazione» dell’essere nel confronto di Heidegger con Hegel . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/190795
La Fenomenologia dello spirito come compimento e inizio storico. La «Rammemorazione» dell’essere nel confronto di Heidegger con Hegel
Marafioti, Rosa Maria
2008-01-01
Abstract
Sebbene Heidegger critichi Hegel perché lo considera come uno dei principali rappresentanti di quel primato del “teoretico” che ha condotto, lungo il corso della storia della filosofia, all’oblio della temporalità originaria quale senso dell’essere in generale e alla dimenticanza della verità dell’essere stesso, egli si confronta con i testi hegeliani sin dalla metà degli anni Venti. Heidegger elabora il metodo della “distruzione” fenomenologica a partire dalla “fluidificazione” hegeliana dei concetti e assume la “Fenomenologia dello spirito” a modello di una scienza storica, in quanto essa descrive il passaggio da una figura all’altra del sapere come frutto dell’esperienza. Il dialogo tra la coscienza “ontica”, soggetto dell’esperienza, e la coscienza “pre-ontologica”, che la guida e la fa “ri-voltare” nel sapere dell’essere, allude già secondo Heidegger alla differenza ontologica e al dispiego di ente ed essere, ossia al “ni-ente” – alla finitudine – dell’essere, che fa breccia nell’autocoscienza assoluta dello spirito e prepara l’evento di una verità originaria.File | Dimensione del file | Formato | |
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