L’attività internazionale di revisione della disciplina dell’adeguatezza patrimoniale delle banche e degli intermediari finanziari, da tempo avviata in seno al Comitato di Basilea, pone al centro dei processi decisionali delle imprese bancarie e finanziarie i modelli interni, nella fattispecie i sistemi di rating, quali strumenti di gestione del rischio di credito. Per soddisfare i requisiti minimi previsti la banca deve in ogni caso disporre di informazioni affidabili strumentali alla gestione del rischio di credito. Essa manifesta quindi un significativo fabbisogno informativo, che risulta trasversale rispetto alle aree valutative considerate per il singolo portafoglio. Tale fabbisogno informativo si caratterizza per due dimensioni: l’intensità e la profondità. In relazione alla prima dimensione, la banca manifesta un fabbisogno che è funzione della differenziazione della clientela, raggruppabile nei portafogli regolamentari, e del posizionamento rispetto agli approcci previsti nel Nuovo Accordo (approccio di base/approccio avanzato). La seconda dimensione inerisce l’adeguatezza dell’informazione di cui l’intermediario dispone in relazione alla composizione del portafoglio clienti ed al metodo prescelto. - Ilapprofondisce l’analisi dell’intensità e profondità dei fabbisogni informativi originati dall’introduzione dei sistemi di rating nei processi decisionali delle banche in materia di governo del rischio di credito. In particolare, il lavoro si concentra sull’aspetto della stima della Loss Given Default (d’ora in poi, LGD) per il portafoglio corporate, in considerazione della significativa rilevanza di tale componente nella determinazione del requisito patrimoniale per il rischio di credito. In merito all’intensità del fabbisogno informativo, il lavoro ha permesso di evidenziare che sussistono alcune aree informative per il calcolo della LGD, come i costi dell’attività di recupero, la cui complessità di rilevazione ne rende molto critica la soddisfazione. Inoltre, il riconoscimento da parte del Comitato di modelli di stima più sofisticati raffinati rispetto a quello attuale può certamente intensificare il fabbisogno dell’intermediario finanziario. Delimitati i confini dell’intensità del fabbisogno informativo, alla luce degli strumenti offerti dai Credit Information Register (CIR), la sua profondità appare rilevante in senso sia statico sia dinamico. Dal primo punto di vista, il data storage effettuato negli anni attraverso logiche contabili e di mercato della LGD, a livello aggregato del debitore, non è facilmente adattabile al significato economico-finanziario del Nuovo Accordo; inoltre, la disponibilità e la fornitura agli intermediari finanziari di tali dati appaiono allo stato marginale. Relativamente alla nuova configurazione della CRBI, sebbene contenga rilevanti modifiche strumentali alla validazione di altre componenti di rischio (PD, EAD, M), presenta contenute modifiche in relazione alla LGD, confermando il modello di rilevazione precedente per la rilevazione delle perdite. La profondità attuale del fabbisogno informativo potrà attenuarsi nel tempo dal progressivo adeguamento delle banche e degli intermediari finanziari ai requisiti previsti dal Comitato; però, secondo una visione dinamica, il possibile intensificarsi dell’intensità del fabbisogno informativo, dovuto ad esempio alla copertura di nuovi portafogli, potrà comunque comportare il mantenimento su livelli elevati della profondità del fabbisogno informativo.
I fabbisogni informativi del processo di rating interno per il portafoglio corporate delle banche: il caso della Loss Given Default
GIBILARO, Lucia
2006-01-01
Abstract
L’attività internazionale di revisione della disciplina dell’adeguatezza patrimoniale delle banche e degli intermediari finanziari, da tempo avviata in seno al Comitato di Basilea, pone al centro dei processi decisionali delle imprese bancarie e finanziarie i modelli interni, nella fattispecie i sistemi di rating, quali strumenti di gestione del rischio di credito. Per soddisfare i requisiti minimi previsti la banca deve in ogni caso disporre di informazioni affidabili strumentali alla gestione del rischio di credito. Essa manifesta quindi un significativo fabbisogno informativo, che risulta trasversale rispetto alle aree valutative considerate per il singolo portafoglio. Tale fabbisogno informativo si caratterizza per due dimensioni: l’intensità e la profondità. In relazione alla prima dimensione, la banca manifesta un fabbisogno che è funzione della differenziazione della clientela, raggruppabile nei portafogli regolamentari, e del posizionamento rispetto agli approcci previsti nel Nuovo Accordo (approccio di base/approccio avanzato). La seconda dimensione inerisce l’adeguatezza dell’informazione di cui l’intermediario dispone in relazione alla composizione del portafoglio clienti ed al metodo prescelto. - Ilapprofondisce l’analisi dell’intensità e profondità dei fabbisogni informativi originati dall’introduzione dei sistemi di rating nei processi decisionali delle banche in materia di governo del rischio di credito. In particolare, il lavoro si concentra sull’aspetto della stima della Loss Given Default (d’ora in poi, LGD) per il portafoglio corporate, in considerazione della significativa rilevanza di tale componente nella determinazione del requisito patrimoniale per il rischio di credito. In merito all’intensità del fabbisogno informativo, il lavoro ha permesso di evidenziare che sussistono alcune aree informative per il calcolo della LGD, come i costi dell’attività di recupero, la cui complessità di rilevazione ne rende molto critica la soddisfazione. Inoltre, il riconoscimento da parte del Comitato di modelli di stima più sofisticati raffinati rispetto a quello attuale può certamente intensificare il fabbisogno dell’intermediario finanziario. Delimitati i confini dell’intensità del fabbisogno informativo, alla luce degli strumenti offerti dai Credit Information Register (CIR), la sua profondità appare rilevante in senso sia statico sia dinamico. Dal primo punto di vista, il data storage effettuato negli anni attraverso logiche contabili e di mercato della LGD, a livello aggregato del debitore, non è facilmente adattabile al significato economico-finanziario del Nuovo Accordo; inoltre, la disponibilità e la fornitura agli intermediari finanziari di tali dati appaiono allo stato marginale. Relativamente alla nuova configurazione della CRBI, sebbene contenga rilevanti modifiche strumentali alla validazione di altre componenti di rischio (PD, EAD, M), presenta contenute modifiche in relazione alla LGD, confermando il modello di rilevazione precedente per la rilevazione delle perdite. La profondità attuale del fabbisogno informativo potrà attenuarsi nel tempo dal progressivo adeguamento delle banche e degli intermediari finanziari ai requisiti previsti dal Comitato; però, secondo una visione dinamica, il possibile intensificarsi dell’intensità del fabbisogno informativo, dovuto ad esempio alla copertura di nuovi portafogli, potrà comunque comportare il mantenimento su livelli elevati della profondità del fabbisogno informativo.Pubblicazioni consigliate
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