Margherita Pusterla e il romanzo storico

Il saggio affronta il problema del rapporto del primo romanzo di Cesare Cantù coi precedenti romanzi lombardi tra Manzoni e Grossi e con la trattatistica e il dibattito sul romanzo storico. Da posizioni di rifiuto, espresso nella ‘Lettera sul romanzo storico’, Cantù passò alla stesura della ‘Margherita Pusterla’, attraverso un dialogo serrato che guardò con attenzione sia ai primi sintomi della palinodia manzoniana, sia alla recensione di Tommaseo ai ‘Promessi sposi’. Così le scelte del suo impianto narrativo si misurarono col modello manzoniano nel calco di precisi episodi, ma tentarono di riscattare il primato delle fonti storiche moderne, slegate dal potere politico dei Visconti. Il racconto della congiura dei Pusterla e dell’innocenza di Margherita è affidato pertanto, sorprendentemente, alla Storia di Milano di Pietro Verri, fonte autorizzata non senza contraddizioni dal Manzoni tragico, ma accreditata soprattutto dalla presunta affidabilità della ricerca storiografica dell’illuminismo verriano.